Diamo i numeri? No, li danno i francesi: 16 a 15. Con 16 successi in Coppa del Mondo, Alexis Pinturault è diventato l’atleta transalpino maschio più vincente nel circuito maggiore, superando per ora di una lunghezza un mito come Jean-Claude Killy. Ovviamente parliamo di un’altra epoca, parliamo di un campione dalla carriera intensa, ma brevissima (Killy), cioè uno che vinse 15 volte in soli due anni (tra il 1967 e il 1968), in tutte le specialità dell’epoca (5 trionfi in discesa, 6 in gigante, quattro in slalom) coronando il tutto con i famosi tre ori olimpici a Grenoble ’68, due coppe generali, quattro di specialità e che si ritirò a soli 25 anni, l’attuale età di “Pintu”.
FUTURO – Un altro mondo insomma, quasi un altro sport. Ma intanto i numeri dicono questo e ai francesi piacciono molto. Alexis va a caccia proprio di quella sfera di cristallo generale che la Francia attende dalla stagione 1996-1997 (Luc Alphand) e finora in Coppa del Mondo ha trionfato sette volte in gigante, due volte in slalom speciale, una in superG, cinque in combinata, una in parallelo e vanta due medaglie di bronzo tra le porte larghe vinte a Vail/Beaver Creek 2015 (Mondiali) e Sochi 2014 (Olimpiadi).
Commencer l’hiver en chantant l’hymne nationale, juste parfait ! 🙂
Just perfect to start the season with the… https://t.co/wKVoAtHCkz
— Alexis Pinturault (@AlexPinturault) 23 ottobre 2016
PAROLA AD ALEXIS – «E’ sempre bello iniziare con una vittoria – ha detto Alexis nei giorni scorsi tornando sulla gara di Soelden – adesso almeno sappiamo qual è il punto di partenza, qual è la forma e la condizione, sappiamo cosa funziona e cosa no. Ma, come ho già ripetuto, l’inverno sarà molto lungo e non è detto che se vai bene sul Rettenbach poi lo fai anche tutto l’anno. Da qui alle prossime gare mancano tanti giorni, motivo per cui ci aspetta un grande lavoro da fare. E il livello degli avversari salirà. Il fatto di essere davanti a Hirscher adesso conta poco. Sicuramente è positivo aver iniziato la stagione con un podio e ancora meglio con una vittoria».