Alex Vinatzer non fa testo. E’ un ’99, penultimo anno Giovani, ma ha testa e piedi di uno senza alcun dubbio più avanti con l’età. E’ fuori dagli schemi, non è paragonabile la sua ad una crescita tecnica normale. Chi brucia le tappe in questo modo significa che è un talento. A 19 anni essere comodamente prossimo alla top ten in Coppa del Mondo dimostra tante cose, quelle giuste, quelle che ci danno la reale indicazione che Vino è un campione. Un Vino pregiato, delicato, profumato. Indipendenza di gambe, dote innata alla scorrevolezza, atteggiamento agonistico votato all’attacco. Due piedi fenomenali. E per avere solo 19 anni è un Vino maturo. Vino rosso come il fuoco, quello che ha dentro, quel desiderio di trovare sempre il limite. Vino frizzante perché non è mai scontato: nella sciata, come nelle dichiarazioni pacate ma chiare, lineari ma con i contenuti. Vinatzer stupisce per il margine pazzesco che ha e per la sua consapevolezza nel saperlo. Lo capisci dalla sua serenità, dai suoi occhi, da come sta vivendo questa favola che è solo all’inizio. Vino Vinatzer è il futuro.
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