La sua pista, la sua gara. Continua il feeling con Bormio e con la Stelvio per Dominik Paris: la sua prima vittoria qui nella discesa nel lontano 2012, oggi per la settima volta è davanti a tutti. Il sesto sigillo in discesa è arrivato dopo una prova di grande solidità: lo aveva detto dopo la Val Gardena, mi manca ancora un po’ di sicurezza, quella sicurezza che ha trovato sulla Stelvio. Il numero giusto di partenza: per i primi, pista un meno veloce per l’umidità dopo la leggera precipitazione della notte, per lui sole pieno e Stelvio lucida come preferisce. È partito alla sua maniera, ha attaccato dopo il salto di Fontana Lunga, ha gestito la Carcentina, dove magari non è stato perfetto, ma sempre solido sugli sci che correvano veloci. Aveva quasi mezzo secondo di vantaggio, ha pagato un po’ nel finale, ma ci sta: sul traguardo bastano e avanzano 24 centesimi. Non so come ho fatto? dice alla fine, ma l’ha fatto di nuovo.
Il rivale più agguerrito? Quello che forse meno ti aspetti. Marco Odermatt. Che fosse atteso ad una grande prestazione in discesa tutti se l’aspettavano, magari sulla Stelvio no. Invece una gara pulita e soprattutto veloce, sempre a suo agio. Così il primo podio in carriera in discesa lo realizza a Bormio.
Poi la gara degli altri, si potrebbe dire. Lo svizzero Niels Hintermann è sul podio, ma a 88 centesimi: ci ha preso gusto, terzo in Val Gardena, terzo a Bormio. Sotto il secondo l’austriaco Daniel Hemetsberger (+99), quinto il tedesco Dominik Schwaiger a 1.10 (bravi entrambi a sfruttare il pettorale, rispettivamente 20 e 27), quindi Aleksander Aamodt Kilde a 1.12, Vincent Kriechmayr a 1.15 (e con il pettorale 1), Travis Ganong a 1.19, Daniel Danklmaier a 1.26 e un ritrovatissimo Matteo Marsaglia a 1.33 a completare la top ten. A punti anche Mattia Casse diciassettesimo a 1.94; appena fuori dai trenta invece Guglielmo Bosca, più lontano un rassegnato Christof Innerhofer. Pietro Zazzi che aveva chiuso al 29° posto è stato poi squalificato per aver infilato il braccio in una porta.