ALTA BADIA – Un giorno interlocutorio ieri, forse dopo tanti giorni di sci lunghi ai piedi, ma oggi è tornato quello di sempre, capace di regolare tutti pur con qualche imprecisione nella seconda manche. Marco Odermatt sigla il secondo gigante dell’Alta Badia, è ancora lui sul gradino più alto del podio. Consolida il pettorale rosso nella disciplina, consolida la leadership nella classifica generale, davanti a qualche centinaio di tifosi e a re Marcel Hirscher, il più ricercato per le interviste e per una foto. «È stata probabilmente la più grande battaglia di sempre – spiega Odermatt – Ero molto, molto stanco già alla partenza e la situazione non è migliorata durante la sciata. Difficile, dura ed estenuante dopo una settimana in Val Gardena e due gare di fila qui, con quattro manches toste e piene di curve».
Odermatt vince ma non stravince questa volta, contiene la rimonta (20/100 il vantaggio) di un Henrik Kristoffersen davvero pimpante, che torna sul podio per la seconda volta in questa stagione. A completare il podio lo sloveno Zan Kranjec, staccato però di 92/100 in un gigante caratterizzato dai grandi distacchi, già nella prima frazione. D’altronde le condizioni della pista – conseguentemente a quelle del meteo (più caldo e umido) – sono cambiate nell’ultima notte e la Gran Risa si è dimostrata essere più morbida. E non così digerita da qualcuno, che ricorda con nostalgia gli anni del grande ghiacciaio sul pendio badiota. «La neve? Soffice, non è più come una volta, dispiace si potrebbero rendere le gare molto più omogenee» spiega Giovanni Borsotti. Quarto Loic Meillard, quinto Alexander Schmid.
Oggi il grande recupero porta la firma del belga Sam Maes, che risale di undici posizioni e si prende l’undicesima piazza finale che vale il miglior risultato in carriera. Subito dietro c’è di nuovo lui, l’andorrano Joan Verdu che dimostra di trovare sempre più costanza e si conferma ancora una volta.
L’Italia resta a galla grazie al giovane Filippo Della Vite, che piazza altre due belle manche, recupera sei posizioni e finisce tredicesimo. Ventitreesimo Giovanni Borsotti, che non è così soddisfatto della sua prova. «Non posso parlare in modo positivo – racconta il piemontese -, oggi ero messo bene, si poteva fare una gran bella seconda manche, ma sono partito troppo carico e andavo a girare in salita. La squadra? A parte Pippo che sta facendo una buonissima stagione, noi non abbiamo fatto tanto bene, soprattutto all’inizio con due uscite che non ti danno continuità e morale».
Due azzurri nei trenta, poi il nulla. Luca De Aliprandini esce subito, la sua stagione è iniziata male e prosegue nello stesso modo, gli altri non si qualificano. L’Italia fatica in molte discipline, con il bravissimo Mattia Casse che colpisce e vola sul podio in Val Gardena. E con un Alex Vinatzer che invece finisce in clinica a Ortisei per una risonanza magnetica al ginocchio destro dopo una bruttissima inforcata nella prima manche del gigante. In serata dovrebbero arrivare informazioni dalla Fisi, circa le sue condizioni, ma tra pochissimi giorni ci sarà lo slalom di Madonna di Campiglio.