Marco Odermatt ha la sua gondola rossa a Kitzbühel, dove la tradizione va avanti anno dopo anno. Nei giorni scorsi si è svolta la classica cerimonia dedicata ai vincitori del celebre appuntamento, che lo stesso elvetico ha definito il «più importante per il nostro sport». “Odi” lo scorso inverno si è aggiudicato la gara di superG, in una giornata in cui la Svizzera ha festeggiato anche per il terzo posto di Stefan Rogentin e il quarto di Franjo Von Allmen, con il solo Raphael Haaser a portare l’Austria sul podio e a negare un’altra storica tripletta alla Svizzera.
E su questo straordinario momento dello squadrone elvetico si è soffermato l’amministratore delegato della funivia di Kitzbühel, Anton Bodner. Ha elogiato l’intero team, tra cui Justin Murisier, Thomas Tumler, Stefan Rogentin, Marco Kohler e la leggenda Beat Feuz (ora non più in gara), che si sono uniti a Odermatt per l’occasione. Lo stesso ha fatto il direttore di gara Mario Mittermayer-Weinhandl: «Siete modelli, eroi e ispirazioni per la prossima generazione. Quando vedo la gioia e il rapporto di amicizia che il vostro team condivide durante la ricognizione, mi ricorda le corse dei bambini».

Marco Odermatt ha aggiunto: «Kitzbühel è e sarà sempre il momento clou della nostra stagione. Questo status leggendario è merito vostro e la cerimonia non fa che accrescere questa magia. Grazie per regalarci questo incredibile palcoscenico anno dopo anno». Ma nell’albo d’oro dell’elvetico manca ancora la vittoria simbolo, ovvero la discesa sulla mitica Streif. «Spero tu mantenga questo spirito e che un giorno vinca anche la discesa libera!» È l’augurio del direttore di gara. Sorride Odi, la mette nel mirino e chiude: «Certo, la vittoria in discesa manca ancora e rimane un grande obiettivo per il futuro. Ma la vittoria nel superG e questa cabinovia mi danno già un grande senso di tranquillità e motivazione».