Nadia Fanchini esce dal weekend di Zauchensee con tanti motivi per essere soddisfatta, visto che in velocità la stagione è iniziata molto bene, sia in discesa che in superG. Ha sfiorato il podio in entrambe le discipline, è competitiva su tutti i tracciati e potrà solo crescere. Ecco le sue parole dall’Austria. Domani sarà anche ospite di Eurosport al commento per la seconda manche dello slalom speciale in notturna da Flachau.
NADIA – «Sono soddisfatta e molto contenta – ci dice – anche perché in discesa, pur avendo dato il cuore come sempre, non ho centrato l’obiettivo che mi ero fissata. Spesso è così purtroppo, anche se dài tanto, a volte non raccogli tutto quello che che semini. Vedo il bicchiere mezzo pieno per il quarto posto in superG: certo, a pensarci bene fa arrabbiare il podio mancato per un centesimo, oltretutto è il secondo quarto posto per me in stagione. Ma non sono stata brillantissima, specie nella parte iniziale, dove una partenza lenta mi ha limitata. Anche in prova perdevo tantissimo nella parte pianeggiante, faccio molta fatica a partire in piano. In fondo mi sono sentita davvero bene, mentre anche a metà tracciato non sono stata brillante. Tutto ciò però mi fa ben sperare, perché ho commesso degli errori, lo so, eppure sono lì e questo mi dà tanta voglia in più e consapevolezza di poter fare decisamente meglio. Devo riuscire a essere più precisa e fluida. Il gigante? Non so tanto cosa dire, anche perché ho lavorato moltissimo in questa specialità dalla scorsa estate, più degli altri anni, eppure non sta andando come vorrei. Sicuramente non mi fermo, non mi abbatto, cerco di andare avanti. Guardando i video, ho notato solo che a fine curva continuo a girare e tendo a buttare le punte in su. Devo sistemare questo particolare tecnico, che sembra essere il mio difetto maggiore al momento tra le porte larghe. Spero che arrivi ‘quello sblocco’ anche mentale in questa disciplina il prima possibile, magari dalla prossima gara. Il quarto posto di Zauchensee mi dà sicuramente fiducia pure per il gigante».