Milano, i direttori tecnici incontrano il Coni

Rulfi: "Incontro interlocutorio ma importante sulla preparazione olimpica"

A Milano presso la sede della Fisi in via Piranesi i direttori tecnici di tutte le discipline hanno incontrato il Coni: all’ordine del giorno la preparazione olimpica in vista dell’appuntamento russo dei Giochi di Sochi 2014. Per il Coni erano presenti:  Rossana Ciuffetti, responsabile della direzione sport e preparazione olimpica, quindi Elio Locatelli, Antonio La Torre e Marcello Faina della commissione tecnica per la preparazione olimpica. Per il settore maschile dello sci alpino presente Gianluca Rulfi: “Abbiamo esposto al Coni i programmi di lavoro per la prossima stagione e abbiamo parlato, ci siamo confrontati su Sochi 2014, l’appuntamento per antonomasia. E’ stato un incontro interlocutorio, un primo passaggio, ma allo stesso tempo importante. Abbiamo sottolineato le difficoltà di chi pratica il nostro sport ad alto livello per quanto concerne l’allenamento, in particolare le nostre esigenze circa le piste, praticamente l’opposto delle esigenze del turista. Questo è un punto semplice, scontato per gli addetti ai lavori, ma un tratto distintivo del nostro sport. Diverse riflessioni nell’incontro, tenendo sempre conto, che a differenza di altre discipline, noi arriviamo sempre ai Giochi Olimpici dopo un mese, gennaio, che è quello più significativo per la Coppa del Mondo. Per questo alla vigilia si fa sempre fatica ad allenarsi ma anche a riposarsi, ricaricare le energie. Abbiamo parlato della trasferta sudamericana, ritenuta ormai un punto chiave della preparazione, stabilendo che la Terra del Fuoco per le condizioni climatiche è la più simile all’inverno alpino. Meglio addirittura delle Ande, dove la neve è più bagnata e troppo facile da sciare, quindi non realisticamente invernale. Inoltre un confronto sui pendii di Sochi, e la conseguente nostra volontà di lavorare fin da subito su piste facili. Il gigante di Sochi dovrebbe essere ancora più pianeggiante di quello di Vancouver…Infine la questione della discesa. Da noi, intendiamoci, non c’è un problema di gare, di calendari. Dati alla mano organizziamo in Italia più discese rispetto ad esempio alla tanto citata Austria. Semmai da noi esiste più un problema culturale, di allenamento alla velocità, non solo alla discesa, ma anche al superG. Sui giovani è necessario puntare tanto sui superG, con tracciati diversi , poliedrici, pendii particolari, in modo da allenare la sensazione alla velocità”.
 

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