«È tutta dell’Italia l’apertura stagionale dello snowboard alpino in Cina». Il titolo lo dà la stessa FIS, che non può fare a meno di celebrare i grandi successi della Nazionale italiana di snowboard. La prima tappa di Coppa del Mondo, infatti, andata in scena tra 6 e 7 dicembre, si è tinta d’azzurro sia tra le donne (Lucia Dalmasso ha superato in finale un’altra italiana, Elisa Caffont), sia tra gli uomini (Maurizio Bormolini primo, Aaron March terzo, Mirko Felicetti quarto).
La Nazionale italiana di snowboard alpino sta vivendo stagioni di altissimo livello. Ne abbiamo parlato con Lucia Dalmasso, sciatrice fino a 18 anni. Un infortunio le ha cambiato la carriera, letteralmente: è passata dagli sci alla tavola, e ora è sul tetto del mondo. Anche grazie al sostegno di Fondazione Cortina, Dalmasso punta alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
«Sono molto contenta di come sono andate le gare – ha detto Lucia Dalmasso a Race – Non sono partita con l’idea di fare risultato, ma volevo mettere in mostra ciò che sapevo fare. Soprattutto, mi sono divertita, che è la cosa più importante. Quest’anno non voglio stare troppo concentrata sul risultato, non voglio bruciarmi da sola: quel che viene, viene».
L’approccio maturo e ragionevole di Dalmasso non esclude certo l’agonismo: «Punto sempre in alto, e ho cercato di vincere, certo. Ho pensato di vivere una run alla volta, vivendo il presente, senza guardare troppo avanti». Una dopo l’altra, Dalmasso ha eliminato tutte le rivali, compresa la fortissima giapponese Tsubaki Miki ai quarti di finale.

Di ritorno dalla Cina, Dalmasso sta preparando la tappa di casa di Coppa del Mondo. Lei che è di Falcade ci mette poco più di un’ora a raggiungere Cortina, dov’è in programma il night event più in voga dello snowboard. Viene organizzato sulle nevi ampezzane ormai da anni, e non si vuole smettere. Il direttore generale di Fondazione Cortina Michele Di Gallo ha detto infatti che «continueremo ad organizzare» le tappe di Coppa del Mondo di snowboard a Cortina.
«È la mia pista preferita – dice Dalmasso – anche se non ci ho mai vinto. È speciale perché c’è la festa dopo la gara: un’atmosfera speciale, insomma. E farla in notturna rende tutto ancora più bello».
Fondazione Cortina dà una mano, a Dalmasso e ad altri atleti veneti (con particolare attenzione alla provincia di Belluno), per quanto riguarda piccoli costi aggiuntivi, che spesso sono cruciali. «Magari a qualcuno aiutano per le rette universitarie, per esempio» dice Dalmasso, il che è importante perché così le risorse dell’atlete vengono investite totalmente in attrezzature o preparazione fisica.
L’aiuto di Fondazione Cortina non si limita all’aspetto economico, e Dalmasso ne è molto grata: «Non eravamo nessuno quando ci hanno preso, e anche grazie al loro aiuto andiamo in giro e ci facciamo conoscere».
Per rivedere Lucia Dalmasso e la fortissima Nazionale italiana di snowboard alpino in azione, l’appuntamento è sulla pista “Tondi di Faloria” sabato 13 dicembre. Il pubblico potrà arrivare nella zona di gara grazie alla Funivia Faloria con un biglietto, valido sia per l’andata che per il ritorno, a prezzo agevolato.




