Lo sci è così: bello e spettacolare, drammatico e crudele. Ed è forse più imprevedibile degli altri sport. Oggi sei al vertice, domani a casa con il crociato rotto. La più grande beffa di Dominik Paris è arrivata a Kirchberg, dove il profumo di Streif è già intenso. A distanza di pochi chilometri il nostro azzurro ha vissuto gioie immense e dolori atroci. Un brusco stop per Paris, nel momento più brillante e di maggiore costanza della sua carriera. Doppietta a Bormio, podio a Lake Louise, podio a Wengen, dove aveva appena sfatato il tabù trovando il podio per la prima volta in assoluto.
La sua settimana, quella più attesa da chi ama lo sci, era questa. Quella della leggendaria Hahnenkamm-Rennen di Kitzbuehel, la gara regina, la più importante, spettacolare e adrenalinica. Quella che Domme ha dominato in più di una occasione senza paura e con una tecnica sopraffina. Quella che questa volta perde un pezzo da novanta. Sarà una discesa meno spettacolare. E non lo dicono solo i tifosi italiani, ne parlano anche i giornali austriaci questa mattina.
Domme quel baratro ghiacciato questa volta lo guarderà dalla televisione, con il telefono spento perché ha chiesto di poter rimanere tranquillo e nella sua privacy. Il dolore è forte, soprattutto pensando a come si era messa la stagione. Dopo Marcel Hirscher, i grandi favoriti sembravano essere Alexis Pinturault e Henrik Kristoffersen. Che invece non sempre sono andati a segno, anzi, hanno sbagliato parecchio. E così a dare la caccia agli specialisti delle tecniche si erano messi Kilde e Domme. Ed era una sfida aperta e spettacolare, per la generale e per il pettorale rosso di discesa e superG. Ora niente più di tutto questo: almeno sei mesi fuori, riabilitazione, nuove forze da cercare per ripartire. È il primo grave incidente per l’altoatesino della Val d’Ultimo ed è arrivato nel momento peggiore. Ma si sa, i grandi campioni si rialzano. Aksel Lund Svindal lo ha dimostrato in più di una occasione. Ora toccherà a Domme, che lascia una voragine all’interno della squadra italiana, che oltre al grandissimo dispiacere, ora prova a leccarsi le ferite. E spera di ritrovare fin da subito Christof Innerhofer, che si era fermato a marzo e che ancora a Wengen non ha messo il pettorale in gara. Buoni parziali in prova, poi una particolare attenzione a preservare i punti. Lo vedremo sulla Streif? Chissà, potrebbe essere lui a regalarci emozioni, sorprese e colpi bassi. La stoffa è la stessa di Domme e di Aksel…