C’è di tutto al Fosson. Di tutto e di più a Pila. La grande famiglia si riunisce al Memorial Pietro Fosson, rassegna giunta all’ottava edizione e primo atto della stagione delle categorie Ragazzi e Allievi. E già, perché il Fosson è ormai per tutti l’opening Children, la Soelden di categoria insomma. Un po’ come il primo giorno di scuola, un po’ come un ballo dei debuttanti. E a danzare fra porte larghe e i pali stretti oltre 500 atleti.
Una rassegna che cresce ogni anno, un evento che fra gli atleti è davvero sentito. L’emozione dei vincitori, la delusione di chi non è riuscito ad esprimersi al meglio, la voglia di rifarsi nell’appuntamento di domani. Giovani atleti che crescono, che vincono e convincono. E tante facce note fra i tecnici. Ex atleti che si rinnovano in un’altra carriera. Quando scorgi quegli allenatori ti vengono in mente trasferte ed emozioni vissute con loro. La grande famiglia è fatta di cicli, è fatta di storia passata e di presente. E’ fatta anche di ricordi e nostalgia, è plasmata da Race Ski Magazine, noi della #BandaRace c’eravamo e ci siamo.
In partenza del gigante Ragazzi ecco Laurent Praz. Ora è direttore tecnico del La Thuile per il terzo anno, già coach donne Comitato ASIVA. Ma Laurent è stato uno dei primi che ha incarnato la filosofia degli #InossidabiliSenior, che non mollano contro un sistema che tiglie l’ossigeno agli atleti dopo l’ultimo anno Giovani. Zingari della neve, viandanti, guerrieri, raccontavamo negli anni passati le gesta di Praz come anche di un altro coach presente oggi, Francesco Santus, che allena il celebre sodalizio del Radici. In partenza c’è Ferdinando Fossati, uno scienziato, dal momento che ha fatto amare lo sci agonistico ai napoletani. Ferdy l’alessandrino di Novi ligure, mezzo dell’Isere e mezzo campano.
Facce conosciute, facce gelate, facce nascoste fra cappucci e cappelli, facce di famiglia. Ci sono Guido Paci dello Sporting Campiglio e Oriano Rigamonti del San Sicario, due senatori del mondo giovanile in pista, che non si è mai ancora capito perchè non hanno avuto possibilità di allenare su palcoscenici più importanti. Come tanti altri ancora. Ci sono i corridori. E si. Ecco Giorgio Anselmicchio del Livata, Timothy Bonapace dell’Agonistica Campiglio Val Rendena, Alain Seletto degli Azzurri del Cervino. Voglia di neve e cronometro, aspettando aprile, quando inizia la seconda stagione, quella a pedali. La loro stagione.
Fra gli ex azzurri c’è Ivan Nicco, dalla nazionale C maschile come responsabile al Val D’Ayas. E poi Paolo Pangrazzi, il Paflo Nazionale, già velocista azzurro di Coppa del Mondo, ora alla corte di Paci. Tante storie, tanti tecnici navigati. Rudy Picchiottino del Courmayeur e Battista Tomasoni del Goggi: è lunga la lista della famiglia. Poi Vincenzo Tondale del Lecco a Luca Rossi del Crammont Mont Blanc. Ma non solo gare, anche colore, festa, momenti aggregativi.
Anche un Parallelo notturno spettacolare ideato dal vulcanico Massimo Raffaelli e Umberto Fosson, rispettivamente presidente e dt dello sci club Aosta, macchina organizzativa del Fosson e soprattutto società che in questi anni è in primissima linea a suon di manifestazioni organizzate, risultati, ma soprattutto di idee. E poi il Memorial Fosson è crocevia anche di politica sportiva. Di club, comitati e anche di federazione. E già, avvistato in pista e nei bar della località valdostana ad esempio Claudio Ravetto. L’ex direttore tecnico azzurro ha deciso di candidarsi e sfidare Flavio Roda alla presidenza della Federazione Italiana Sport Invernali. Non rilascia dichiarazioni ufficiali, fa quasi finta di nulla e fa spallucce. Se ne sta con qualche fedelissimo piemontese a confrontarsi. Dalla sua regione parte la sfida al solido Roda? Probabile. Il Fosson è anche questo. Davvero l’ombelico del mondo dello sci per tre giorni.