Courmayeur, piazza Abbè Henry. Ha appena smesso di piovere e spunta un sole già caldo. La prima griglia e come la prima linea in guerra. Henri Battilani lo intuisce subito e al microfono prima della partenza afferma rivolgendosi ai corridori che abbiamo appena dietro: «Forse non dovrei essere qua, ma a questo punto ci provo». Mattia Casse è il suo capitano. Lo guarda, afferra il microfono, sostiene: «Batti a tutta. Faremo il corto, il primo strappo fa subito paura». E infatti si parte a tutta. Fuori soglia sul primo strappo, cuore in gola, gambe che bruciano. Ma come sempre, gli sciatori a pedali, anche oggi, fanno la loro bella figura. Alberto Laurora, il patron, gongola. Obiettivo centrato. Granfondo La MontBlanc, 2000 iscritti e soprattutto gara ciclista che unisce la montagna. «Un mondo solo, di inverno e di estate. La MontBlanc che si snoda su spettacolari ed esigenti ascese valdostane è questo, vuole essere questo sempre di più. E anche il titolo di campione italiano Maestri di Sci Alpino assegnato con il percorso mediofondo lo dimostra». Per i velocisti azzurri Mattia Casse ed Henri Battilani un allenamento significativo. Chiudono rispettivamente decimo e quindicesimo nel corto: 50 chilometri con 1250 metri di dislivello. Presenti alla manifestazione (anche se non in corsa) anche i fratelli Bosca, Guglielmo e il campione italiano di gigante Giulio. E poi l’ex azzurro Carlo Beretta. «La bici usata in maniera corretta è allenante. E poi è un divertimento per me. Certo prediligo percorsi pianeggianti, ma alla MontBlanc mi sono proprio divertito», fa sapere Casse.
SELETTO E FERRARI PRIMEGGIANO – Dicevamo il Campionato Italiano Maestri di Sci per ciclismo su stada. Alain Seletto, come volevasi dimostrare, trionfa. Il coach degli Azzurri del Cervino opta per la mediofondo questa volta (95 chilometri con 2100 dislivello – il lungo era 1000 con 2800) e fa addirittura secondo assoluto. Eccolo Seletto: «Quando Laurora mi ha comunicato che la corsa con il percorso medio valeva come tricolore Maestri non ci ho pensato due volte. L’evento? Una grande manifestazione, dove tanto mondo dello sci in griglia». Secondo posto assoluto e primo nella sua categoria Timothy Bonapace tecnico dell’Agonistica Campiglio Val Rendena, atro appassionato delle due ruote, diciassettesimo assoluto nel medio: «La voglia di pedalare mi ha rimesso in gioco e mi sta togliendo soddisfazioni, anche se sono alle prime esperienze. Contento della prestazione certo…La cosa più bella? Ritrovarmi oggi a correre in bicicletta aiutato ed incitato dagli amici che un tempo sugli sci erano i miei rivali è stata la cosa più bella di tutte», chiosa il trentino.
E in campo femminile primeggia Federica Ferrari, coach del Sauze d’Oulx, terza assoluta. Eccola: «La bici è sempre stata la mia passione. Prima utilizzata per training, oggi invece per sport e divertimento. Contenta del risultato, anche perchè questa corsa è davvero speciale. Grazie a mio marito Dario Tisserand che mi ha scortato fino all’arrivo»