Luce piatta, cielo nuvoloso, una bolgia di tifosi e appassionati, alpeggi gelati bernesi mossi come consuetudine, un livello tecnico mostruoso di ragazzi che si cimentano fra le porte larghe nel sesto gigante della stagione 2019 di Coppa del Mondo. E davanti per il momento dopo la prima frazione c’è il norvegese Henrik Kristoffersen, che doma il leggendario Chuenisbärgli di Adelboden. Qualche errore per Marcel Hirscher: il sette volte vincitore di Coppa del Mondo overall sbaglia nella parte centrale, e nonostante un recupero su muro finale perde 12 centesimi dal minuto vichingo. Bene anche il francese Alexis Pinturault: è terzo a 18 centesimi e così la seconda frazione si preannunciai una lotta all’ultimo centimetro e centesimo per primeggiare. Anche perché il tedesco Stefan Luitz, orfano della vittoria del gigante di Beaver Creek per squalifica, è quarto a 22 centesimi. Lo statunitense Tommy Ford quinto a 39, il francese Thomas Fanara sesto a 44 e il norvegese Leif-Kristian Nestvold-Haugen settimo a 69 centesimi. Se si scorre la classica si arriva all’undicesimo classificato che prende un secondo: è lo svizzero Gino Caviezel. Insomma, gara davvero tirata.
QUATTORDICESIMO MOELGG – Attardati i big azzurri: il primo è Manfred Moelgg che chiude quattordicesimo a 1.77. Il ladino di Mareo ci fa sapere: «Non cerco scuse, ma essere con l’influenza una settimana è difficile far bene». Diciassettesimo Riccardo Tonetti che afferma: «Peccato, credevo di essere più avanti. Ho partito il ghiaccio del Chuenisbärgli». E poi Luca De Aliprandini termina al momento ventesimo a 2.25 e sostiene nella finish area: «Quando sono sceso c’era scarsa visibilità, proverò ad attaccare a tutta la seconda sessione». Ventiduesimo un bravo Simon Maurberger che fa sapere: «Pensavo che pesassero quei piccoli due errori, invece per fortuna no. Adesso punto a una top 15». Non si qualificano Giovanni Borsotti, che tuttavia ci arriva davvero vicino, Giulio Bosca e l’esordiente Giulio Zuccarini. Out Andrea Ballerin.
Seconda manche rinviata alle 14.15 per la nebbia nella parte alta del tracciato.