Parola di De Chiesa – Potente e preciso, ma le ha beccate da Kristoffersen
La ‘Levi Black’ era attesissima, sia per scoprire le carte in tavola dopo otto mesi di letargo agonistico della specialità, sia, diciamola tutta, per sapere se Marcel Hirscher, sull’onda del nuovo strapotere imposto in gigante a Solden, avrebbe recitato lo stesso ruolo in slalom oppure…… In effetti, vista la muscolatura da maciste (si parla di un incremento di peso di 8 kg. nell’arco dell’estate!) sciorinata a fine ottobre tra lo stupore generale, era anche lecito, per converso, chiedersi se tale mutamento morfologico, con evidente incremento di potenza, ne avrebbe inficiato la rapidità d’azione in slalom. Levi ha bocciato entrambe le ipotesi, per amor di sci mi viene da dire per fortuna, dicendo che potremo gustarci una stagione emozionante, ricca di duelli e di pathos. Benissimo! Hirscher è rimasto Hirscher, sicuro, veloce, preciso e rapido, semmai sperimentatore di un nuovo modo di avanzare le braccia verso l’alto per abbattere il palo, a scopo propulsivo e per trovare minor resistenza nell’abbattimento (solo nelle porte filanti sul piano), eppure, sciando a mio avviso al top nella ripresa, non ha fatto il vuoto come in passato, anzi le ha beccate da Henrik Kristoffersen. Dodici centesimi sono pochi, ma bastano per doversi inchinare a chi, sul muro della Black, ha osato entrarvi a manetta, stringendo le traiettorie in ingresso sul palo ma non in uscita, sì da far correre lo sci laddove era richiesta la massima precisione. La stagione è aperta e tutta da scoprire, grazie al cielo….