Le riflessioni di Merelli sulla categoria Giovani

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La parola a Efrem, 'anima' dell'Orezzo Valseriana

Archiviata ufficialmente la stagione agonistica, gli Sci Club pensano a riorganizzare forze ed energie in vista della prossima stagione. Tempo di conti e contatti, programmi e novità. Fra questi c’è anche il celebre sodalizio orobico dell’Orezzo Valseriana: «Stiamo facendo una riflessione sullo Sci Club vedendo un po’ come oggi si devono gestire le cose per fare sempre meglio, cercando di abbattere al massimo costi e sprecare sempre meno energie». Una voce ricorrente durante il finale di stagione sosteneva che l’Orezzo, come anche altre realtà importanti, a causa dei costi elevati non organizzeranno più la categoria Giovani. Efrem Merelli, ‘anima’ dell’Orezzo Valseriana puntualizza questo concetto: «Le spese sono elevate, oggi non abbiamo i numeri per mettere in piedi un tale progetto. Sto parlando di un club che negli ultimi anni ha ottenuto grandi risultati, portando in nazionale Marta Benzoni, Michela Azzola, Nicole Agnelli e Stefano Baruffaldi. Oggi però preferiamo concentrarci sui più piccoli, dai Baby fino agli Allievi come Sci Club. Il nostro obiettivo non cambia però, lavoreremo sul vivaio maggiormente per raggiungere grandi obiettivi come abbiamo sempre fatto e come è nel nostro dna.Tuttavia stiamo studiando una formula per inserire i nostri Giovani in una collaborazione con altri due realtà della zona, dobbiamo solo ultimate questa iniziativa. Fra di noi voglio ricordare che c’è Ambra Picenni, una ’92 di valore, che ha chiuso quinta la classifica Grand Prix. Bisogna comunque riflettere un po’ tutti, a volte nel nostro mondo siamo miopi e non ci accorgiamo degli errori e soprattutto dei tempi che stanno cambiando. La categoria Giovani è sempre più difficile, secondo me i club dovranno avere ‘Giovani a due velocità’. Cosa vuol dire? Che le eccellenze potrebbero essere allenate se non dal Comitato, da un pool di Sci Club, invece i singoli Club potranno concentrarsi sui numeri, su una categoria insomma che comunque non deve avere come unico ed esclusivo obiettivo la nazionale e l’alto livello. Due velocità, senza mettere tutti assieme, altrimenti si finisce per non accontentare nessuno e chiedere un compenso troppo alto a famiglie o che non possono o che non hanno il desiderio di far sciare il proprio figlio tanti giorni in estate e autunno».

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