Spesso nella vita succede di sbagliare o di cadere. E vorresti ripartire proprio da lì, quasi fosse una rivincita per quello che hai fatto o per quello ti è successo.
Per esempio succede che arrivi in Coppa del Mondo, con un titolo mondiale giovanile in superG, e che arrivi a Bormio, ma in discesa cadi, ti fai male e perdi la stagione. Ti metti sotto per rientrare, ti danno fiducia, ti riportano in Coppa del Mondo, anche se sei in squadra B, soprattutto ti riportano a Bormio, nella discesa di Bormio. Parti con il 47, nella prova sai che eri andato forte, ma la gara lo sappiamo è un’altra cosa. Attacchi il ghiaccio e forse anche le paure e alla fine realizzi il miglior risultato in carriera in Coppa del Mondo.
Ecco quello che ha vissuto Matthieu Bailet. Francese di Nizza, che parla benissimo in italiano, che anzi preferisci risponderti in italiano se gli chiedi italiano o francese? Classe 1996, una famiglia di sciatori (c’è anche la sorella Margot nell’Equipe de France) che dal mare sale nelle vicine stazioni delle Alpi Marittime e che a vent’anni vince il titolo mondiale junior in superG in Russia. A Bormio, l’anno scorso, una caduta con lussazione della spalla, 365 giorni dopo, il sesto posto assoluto. Nel superG poi non è andata come pensava. «Ma sono state emozioni troppo forti il giorno prima – ci ha detto – non avevo la stessa determinazione della discesa. E poi mi manca ancora una certa continuità di rendimento. Ma torno a casa con tanta convinzione: volevo vincere la mia sfida personale con la pista, con la Stelvio, con l’infortunio. E ce l’ho fatta. Adesso viene il duro e se vuoi il bello per uno sciatore. Ma sono davvero orgoglioso per quello che ho fatto».
Ps. Era lui quello che abbiamo fotografato con la tuta intera della Francia nel post sulla nostra pagina di Instagram…
Segui il nostro canale telegram per ricevere subito tutti gli aggiornamenti di raceskimagazine.it. Clicca qui e unisciti alla community.