Quel poco che era rimasto dei ghiacciai già sofferenti, il caldo atroce dell’estate appena conclusa se l’è portato via. Mai nessuno si sarebbe immaginato che di punto in bianco chiudessero pressoché tutti, lasciando al palo squadre nazionali (che hanno avuto la fortuna di volare in Sudamerica), Comitati e sci club. Era prevedibile arrivare a tale situazione, i più però se lo immaginavano tra qualche anno. Così, in un periodo che fa e farà certamente riflettere, i capannoni sono stati quasi l’unica soluzione. Là dentro, in strutture più o meno accoglienti, è praticamente impossibile trovare neve morbida. Tant’è che al di là delle condizioni dei ghiacciai, in molti già in passato sceglievano di organizzare sessioni di allenamento mirate alla ripetizione del gesto tecnico su manti lucidi, più vicini a una pista di pattinaggio che da sci.
Chi allena sa benissimo che le lamine si consumano in un amen e i pali sono sottoposti a sollecitazioni incredibili, anche se Liski Sport Equipment ha trovato risposte che cercava da tempo e ricevuto continui feedback positivi da chi ha scelto gli indoor per fare almeno qualche curva di slalom. I tecnici che sono entrati nei congelatori con mazzi di pali Liski, riconoscibili dal puntale verde fluorescente a richiamare scelte sempre più orientate verso il green, sono rimasti entusiasti per l’elevata resistenza delle plastiche. Un chiaro segnale che l’azienda di Brembate ha trovato il giusto equilibrio e può garantire prodotti di elevata qualità, da utilizzare in qualsiasi situazione. «Ogni anno lavoriamo per ricercare i materiali più performanti e migliorare le nostre attrezzature – spiega Diego Parigi, amministratore delegato di Liski – I test in laboratorio da tempo restituiscono valori di primissimo livello, ma avere anche l’opinione degli utilizzatori è ancora più importante, le indicazioni migliori sono sempre quelle che arrivano dal campo e dalle piste».
È ormai entrato nella quotidianità l’apprezzato sistema Jet, che consente un cambio rapido delle aste lasciando così più tempo alle altre attività di allenamento o preparazione degli sci, così com’è ormai sempre più conosciuto e utilizzato il programma di riciclo dei pali rotti, che Liski Sport Equipment riporta allo stato iniziale per poi riutilizzare per la produzione di nuovi tubi. I numeri di questo progetto, avviato ormai da anni, sorride all’ambiente: l’azienda bergamasca solo nel 2021 ha raccolto 800 chili di poliammide, 1.820 chili di pvc e 560 di policarbonato. Tutto materiale che non va ad accumularsi nei già tanti inerti, ma che torna in uso e inizia un nuovo ciclo di vita. Questa è solo una delle tante azioni di sostenibilità che Liski Sport Equipment sta mettendo in atto stagione dopo stagione.
L’azienda è orgogliosa di lanciare la nuovissima versione green, realizzata con una lastra di materiale rigenerato che nasce dal riciclo e dalla trasformazione di ReMat di tutti i componenti degli scarponi da sci, in modo particolare del poliuretano delle scarpette. Un processo inserito all’interno del progetto Recycle your boots di Tecnica Group, con il coinvolgimento proprio di Liski che crede fortemente nel riutilizzo dei materiali al fine di risparmiare risorse energetiche e ridurre le emissioni di CO2. Questo pannello di materiale riciclato viene inserito all’interno di una imbottitura sandwich completata con altre due lastre di poliuretano vergine, dando vita a materassi spessi solo sedici centimetri (quattro in meno rispetto alla versione tradizionale) in grado però di garantire lo stesso livello di protezione. «Altri tasselli che vanno ad aggiungersi al nostro impegno verso la sostenibilità – racconta Carlo Fernandez, Operation Manager dell’azienda – Abbiamo raggiunto un duplice traguardo: riportiamo in montagna una materia prima alla quale viene data una seconda vita e possiamo avere prodotti dalle performance ottimali in termini di sicurezza».
Nelle ultime stagioni Liski Sport Equipment ha avviato numerose collaborazioni, mettendo al primo posto sempre l’ambiente. Corus, main partner di Eni Plenitude, è specializzata nella riconversione di vecchi impianti di illuminazione dei comprensori sciistici sfruttando le tecnologie LED. Questo consente una maggiore efficienza e minori consumi energetici.