La nuova generazione avanza. Come nel gigante e nello slalom, anche in velocità si affacciano volti nuovi del panorama internazionale. C’è però anche chi a 40 anni continua ad amare sci e gare e prosegue in cerca di nuove emozioni. Uno di questi è Christof Innerhofer, che ha iniziato la sua nona rassegna iridata. La prima ad Åre nel 2007, l’ultima è facile immaginare questa di Saalbach. In mezzo apparizioni a Val d’Isère, Garmisch dove vinse il titolo in superG e concluse terzo e secondo in discesa e combinata, poi ancora Schladming, Vail, Åre di nuovo, Cortina d’Ampezzo e Courchevel/Méribel.
Ora il pass per il mondiale austriaco, dove oggi ha staccato il sesto tempo nel primo training. Obiettivo? Andare il più forte possibile, sempre con il sorriso sul volto. «È andata molto bene, nella parte alta ho cercato di trovare il feeling e non ho spinto a tutta – spiega – Ma quello che mi fa più felice è essere qua: il mio primo Mondiale è stato nel 2007 e sembra una vita fa. Essere qua in salute, divertendomi e sciando bene è quello che mi fa più piacere». Un veterano, che sa come si fa a vincere una medaglia e che ancora una volta proverà a spingere fino in fondo. «Cerco di fare del mio meglio e dare il massimo: quello che conta per me è dare il 100% ogni volta, ogni giorno».
E ci proverà anche nei prossimi giorni, al pari degli altri azzurri, a iniziare da Mattia Casse che ha fatto segnare il decimo tempo e che sembra avere sotto i piedi una pista che piace. «È molto bella, con una buona velocità che restituisce belle sensazioni – spiega – Si riesce a spingere e prendere il ritmo: la neve mi piace, c’è un bel grip e credo si pulirà ulteriormente nei prossimi giorni. Personalmente non ho problemi con le piste, sono dell’idea che si debba andare forte ovunque e in ogni condizione: adesso c’è da farlo su questo tracciato».
Dovrà invece tornare in pista per capire bene la pista Dominik Paris, oggi molto indietro: «Ho provato a capire il tracciato ma ho commesso alcuni errori. Ora devo studiare le linee migliori, abbiamo ancora due prove per trovare la migliore soluzione».