La Coppa azzurra negli anni Mondiali: l’età dell’oro (3)

Piccola storia a puntate per raccontare come si sono comportati gli sciatori italiani nelle stagioni che comprendevano anche la rassegna iridata (la prossima è prevista a febbraio 2017 a St. Moritz), ricordando che dalla nascita della Coppa del Mondo (annata 1966-’67, anche se la prima gara si disputò nel gennaio ’67) e fino al 1982 si è tenuta ogni quattro anni (1970, 1974, 1978, 1982); dall’edizione di Crans Montana ’87 i Mondiali si disputano invece a cadenza biennale. Gli anni ’90, almeno fino al 1997, sono d’oro per l’Italia grazie ovviamente alla presenza di campioni quali Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Kristian Ghedina, Isolde Kostner nel pieno della maturità. Ma a Morioka ’93 e Vail ’99 gli azzurri tornarono senza medaglie… In Coppa gli stessi fenomeni, più Runggaldier, Perathoner, Patrick Holzer, Lara Magoni, Sabina Panzanini ecc. ecc. garantirono tanti successi.

SAALBACH 1991 – Con sei vittorie (cinque in gigante) e nove podi totali, Alberto Tomba sfiorò per la seconda volta la conquista della Coppa del Mondo, lasciata a Marc Girardelli per soli 20 punti (un secondo posto per il regolamento di allora, che sarebbe cambiato dalla stagione successiva, diventando uguale a quello attuale). Dominò la graduatoria di gigante davanti al povero Nierlich, ma ai Mondiali fu sfortunato: quarto in slalom dopo il secondo posto a metà gara e fuori in maniera assurda in gigante dopo aver conquistato nettamente la prima manche. Il bilancio iridato fu però salvato dai giovani Runggaldier e Ghedina, argento rispettivamente in discesa (dietro Heinzer) e combinata (dietro Eberharther). Peter Runggaldier in Coppa fu anche secondo nella discesa di Kitzbuehel, sul podio salirono anche Fabio De Crignis e Patrick Holzer, ma nessuna azzurra. L’Italia in rosa si sarebbe rimessa in moto prepotentemente dalla stagione successiva…

MORIOKA 1993 – Alberto Tomba e Fabrizio Tescari vincono in slalom in Coppa tra Garmisch e Sestriere, sul podio ci salgono anche Colturi, Vitalini, Runggaldier e Perathoner, ma ai Mondiali di Morioka, con il bolognese debilitato da un virus e che in stagione chiuderà poi al secondo posto le classifiche di gigante e slalom, non arriverà neanche una medaglia. I risultati migliori li otterranno le ragazze: Bibiana Perez sarà quarta in Giappone in combinata, ma vincerà poi in Coppa a Kvitfjell nella stessa disciplina. Panzanini e Gallizio finiranno quinte in gigante e slalom, con la rientrante Deborah Compagnoni, dopo il dramma di Albertville, quinta in superG e vincitrice però in Coppa a Morzine, ultimo trionfo nella disciplina (poi abbandonata) in carriera.

SIERRA NEVADA 1996 – Il miglior Mondiale di sempre per l’Italia: azzurri primi nel medagliere con 4 ori (Tomba in slalom e gigante, i primi della carriera, Compagnoni in gigante, Kostner in superG) e un argento (Ghedina in discesa). I risultati arrivano anche in Coppa, dove tra i maschi Tomba vince tre slalom consecutivi (Campiglio, Kranjska Gora, Flachau), mentre Perathoner e Runggaldier si impongono in superG tra Garmisch e Happo One, in Giappone. I podi complessivi saranno 15, grazie anche a Ladstätter, De Crignis, Vitalini, Ghedina. Ma il vero botto lo fanno le donne (2 vittorie e 11 podi, tra cui anche Roberta Serra in slalom): il 2 marzo 1996 a Narvik, in Norvegia, Deborah Compagnoni si impone in gigante davanti a Sabina Panzanini e Isolde Kostner. Mai accaduto in nessuna disciplina prima, tra le donne, e purtroppo nemmeno dopo, fino a oggi.

SESTRIERE 1997 – Kristian Ghedina centra tre vittorie in discesa (Val Gardena, Chamonix e Wengen), sale sul podio anche a Bormio per la prima e unica volta, ma al termine di una grande stagione (nove podi complessivi) deve lasciare la Coppa di specialità a Luc Alphand per soli 79 punti. Sarà terzo in discesa ai Mondiali del Sestriere, come Alberto Tomba, bronzo in rimonta in slalom dopo aver vinto in Coppa nella notturna di Schladming. Ma il vero trionfo è quello delle ragazze: nel circuito maggiore, dieci vittorie (cinque con Deborah Compagoni tra cui l’unica in slalom della carriera, due con Sabina Panzanini, 1 con Lara Magoni, due con Isolde Kostner), venti podi, la coppa di gigante conquistata da Compagnoni, terza anche nella classifica finale di slalom davanti a Lara; ai Mondiali, oro-bis di Kostner in superG e doppio trionfo della valtellinese in gigante e slalom, con Magoni argento tra i “rapid gates”. Inutile dire che si tratta della più grande stagione di sempre dell’Italia femminile tra Coppa e Mondiali.

VAIL 1999 – Con Tomba ritirato e Compagnoni all’ultima stagione della carriera e motivazioni limitate, l’Italia chiude un decennio di trionfi in sordina, senza nemmeno un medaglia nella stregata Vail, dove in tre edizioni dei Mondiali (1989, 1999 appunto e 2015) gli azzurri non sono mai saliti una volta sul podio. In Coppa del Mondo ci salvano le vittorie di Ghedina e Patrick Holzer. Si chiude un’epoca, ma se ne apre un’altra con il primo podio di Giorgio Rocca (Kitzbuehel) in Coppa del Mondo…

(3- CONTINUA)

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