Ecco i top&flop del weekend di gara solo al femminile a Killington.
TOP
ATMOSFERA – Trentamila persone in due giorni, altro che le 15.000 sperate/annunciate. Tutto confermato: nel New England la passione per le gare, più che per lo sci praticato, è verace. Motivo per cui nonostante i calendari ingessati, vedrete che da queste parti si tornerà. E anche presto…
ITALIA GIGANTE – Prima di definirla, come Massimo Rinaldi alla vigilia di Soelden, «la squadra più forte del mondo», riferito all’Italia femminile tra le porte larghe, aspettiamo la vittoria (in gigante negli ultimi 8 anni ci è riuscita solo Federica Brignone…). Ma certo i segnali vanno tutti in quella direzione e con atlete diverse. Avanti tutta dunque, verso il primo gradino del podio.
LENA DUERR – Infortuni, fiducia persa, un calvario. Classe ’91 come Curtoni, come Agerer, la tedeschina dal “piede magico” sembrava persa. Completamente. A Killington si è ritrovata, forse definitivamente.
TESSA WORLEY – Mai avuto dubbi: una così, non poteva non tornare a vincere. Ma ci ha messo tre anni nonostante, per sua stessa ammissione, pochi mesi dopo l’infortunio al ginocchio subito a dicembre 2013 stava già bene e dopo non ha mai più avuto problemi fisici. Un’avversaria tosta in più per la grande Italia femminile del gigante…
FLOP
SUPERSTAR – Bravi gli organizzatori a preparala a tempo record, ma questa pista è un po’ troppo corta per ospitare gare tecniche del circuito femminile. Il pasticcio nel finale dello slalom è emblematico: una figura dopo l’altra per rientrare nei parametri…
FEDERICA BRIGNONE – Quarta e terza dopo la prima manche a Soelden e Killington, in gigante, nona e ottava alla fine. Non da lei, che solitamente sapeva dare il meglio di sé nella seconda parte di gara. E intanto le compagne di squadra si prendono la scena… Aspettiamo la vera Federica già in superG a Lake Louise.
SVEZIA – Hansdotter e Pietilae-Holmner. Pietilae-Holmner e Hansdotter. Se non vanno loro, che pure in carriera hanno già dato tanto, la Svezia è proprio giù nelle discipline tecniche nonostante un numero impressionante di atlete giovani e promettenti, soprattutto in slalom, esplose nell’ultimo lustro Già, ma cos’è successo nelle ultime due stagioni?
AUSTRIA – Decimata dagli infortuni, d’accordo, quindi con tutte le attenuanti del caso. Eppure. Eppure nel gigante di Killington sono andate a punti solo due atlete del Wunderteam: Michaela Kirchgasser, 16esima, e Katharina Truppe, 25esima. Anna Fenninger in Veith, torna presto…