Un’intervista che ha inevitabilmente sollevato polemiche: Gian Franco Kasper al Tagesanzeiger.ch ha parlato anche di cambiamento climatico e di Giochi Olimpici. E lo ha fatto con posizioni che definirle discutibili è il minimo sindacale, visto che il suo è un ruolo pubblico di primo piano, come presidente FIS e come membro del CIO.
Nell’intervista al quotidiano svizzero ha detto di non essere amico di Trump, ma in fondo le sue posizioni sul clima sembrano le stesse. Magari con maggiore sarcasmo rispetto a quelle del presidente statunitense che di solito è molto più ‘diretto’ sul punto, ma la sostanza è la stessa.
Poi sui Giochi è ancora più eloquente: in fondo l’interlocutore migliore sarebbe un dittatore. Altroché referendum o sensibilità ambientale. Molto più facile costruire, senza pensare all’impatto sul territorio. Senza tanti intoppi, insomma.
Ma il CIO non è invece di diverso avviso?
Ma soprattutto davvero meglio i Giochi in un paese con una dittatura?
Nessuna smentica ufficiale, anzi un coro di proteste sui magazine di lingua tedesca. Se è tutto vero, come sembrerebbe, cosa ne pensate?

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