Innerhofer: «Era meglio prima. E’ Rulfi l’uomo delle medaglie, ma per qualcuno era un problema. I Giovani? Sognano in piedi»

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Tanti, tantissimi pensieri, un fiume in piena. Christof Innerhofer si lascia andare e cerca di analizzare in modo profondo il flop della velocità italiana. Sankt Moritz 2017, PyeongChang 2018: i jet azzurri escono senza medaglie e con le ossa rotte. «Il bilancio è negativo, più o meno ho fatto quello che ho mostrato nelle ultime gare, non sono bravo abbastanza. Eppure sto bene, non ho più male alla schiena, è uno dei miei anni migliori». E allora che cosa non ha funzionato? Allenamenti e programmi sono andati bene, in prova spesso è veloce, poi manca l’acuto in gara. Successe anche a Bode Miller negli ultimi anni della sua carriera, ma Inner non vuole sentire parlare di questo. «Ho troppa passione per questo sport, mi piace lavorare, andare in bici, fare allenamenti – prosegue -. Ci sono cose positive, ma non contano perché non hanno un valore».

Poi sbotta e dice quello che pensa davanti ai giornalisti che questa mattina hanno riportato le sue dichiarazioni sui principali quotidiani.

FINITO UN CICLO? –  «Non è finito nessun ciclo, anche perché abbiamo visto che si può essere competitivi anche con l’età – scrivono -, finché i giovani vanno così, siamo ancora noi il riferimento in Italia, a parte qualche squillo di Buzzi, gli altri sognano in piedi: non c’è il pericolo che ci facciano le scarpe».

ERA MEGLIO PRIMA – E poi fa un confronto sul passato: «Era meglio prima». Il prima è riferito ai tempi di Claudio Ravetto e Gianluca Rulfi. «Per qualcuno Rulfi era un problema, lui è l’ultimo dei problemi: è l’uomo delle medaglie, oggi vince nelle donne. Ravetto? Anche». Tuona, sentenzia, «ma non voglio parlare di più».

GHIDONI SULLA GAZZETTA, CARCA ALL’ANSA – Sulla Gazzetta del Sport ha parlato Alberto Ghidoni che risponde: «Quello di Christof è stato uno sfogo, ci sta. So a cosa si riferisce, ne parleremo». Max Carca ha parlato al sito dell’Ansa: «Non abbiamo rimorsi, in questi tre anni abbiamo lavorato al 100%, abbiamo fallito il podio e accetto le critiche. Occorre creare viviaio, la Federazione lo sa e si è mossa».

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