In testa Janka, Blardone è quarto a due decimi

Indietro tutti gli altri azzurri, fuori dai giochi per le medaglie

Fino ad ora Carlo Janka era passato sui Giochi Olimpici senza lasciare traccia. L’ha fatto in questa prima manche del gigante, dove ha incontrato una pista perfettamente adatta alle sue caratteristiche, su neve dura, ma dal ‘grano’ grosso, non liscia e barrata. Due centesimi più veloce di Romed Baumann, un altro che su questo genere di pendii si esalta: non a caso l’anno scorso ha vinto il gigante sulla banchetta di Sestriere, piuttosto simile alla Murray di Whistler. E c’è anche Svindal, in terza posizione a sedici centesimi di ritardo. Al quarto posto? Un italiano, naturalmente, come ormai tendenza di questi Giochi. Però Max Blardone ha solo due decimi di ritardo dalla medaglia d’oro e una manche per scatenare rabbia e potenza sulla pista. Oltretutto sul tracciato dell’allenatore azzurro Matteo Guadagnini. Alle sue spalle sono ancora in corsa Hirscher, Raich, Richard e Ligety. Al lumicino, se non nulle, le speranze degli altri azzurri: Simoncelli è diciassettesimo a 1.25, ancora più indietro Ploner e Moelgg. Per entrambi la giornata più nera della stagione, nel giorno meno indicato.

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