Il vice-presidente Antonio Noris: "Umanizzare la Fisi"

Abbiamo intervistato il neo-eletto: "Calendari giovanili folli"

Antonio Noris, cinquantuno anni, bergamasco, ingegnere civile e ‘guida’ dello sci club Goggi, è il nuovo vice presidente vicario della Fisi. Lo abbiamo incontrato a Livigno durante il ‘Giorgio Rocca Happy Day’, perché il sodalizio orobico nell’occasione della festa dello slalomista valtellinese ha effettuato una giornata sulla neve con atleti, allenatori e genitori. In diversi si complimentano con Noris per l’importante nomina, lui ringrazia e ci dice: “Ho fatto un grande salto, ma sono contento di venire proprio dalla base e portare la mia esperienza, maturata soprattutto a livello giovanile. Da qualche anno con gli amici del Goggi e di altre realtà sparse sul territorio nazionale pensavamo come incidere in federazione, questo incarico mi lusinga e voglio subito mettermi al lavoro. Cosa fare prima di tutto? Oltre l’importante quotidianità, c’è da fare un cambio di mentalità, ripensare un approccio alle gare giovanili che ritengo sbagliato. Bisogna umanizzare la Fisi, non si vive di solo sci. Oggi i calendari sono troppo fitti, non esiste un attimo di respiro. Si sacrificano spesso troppe cose, l’istruzione in prima battuta. Non mi piace sapere che certi giovani hanno dovuto abbandonare la scuola o rifugiarsi in realtà particolari”. Di poche parole, schietto e propositivo: “Una proposta? In un mese si deve correre tre settimane, solo una dedicata esclusivamente alla gare. Nelle altre due solo il fine settimana. Insomma, gareggiare meno, correre meglio, che vuol dire anche dare un freno all’abbandono precoce all’agonismo. Si matura a vent’anni, ventuno, a volte consideriamo vecchi degli atleti a metà del percorso della categoria Giovani”.

 
 

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