Primo anno a preparare solette ad affilare lamine a Sofia Goggia e subito una soddisfazione enorme. Stiamo parlando di Barnaba Greppi, per tutti Babi, bergamasco proprio come Sofia. Dall’84 fa lo skiman, davvero una vita. Un veterano, un senatore, uno che ha girato il pianeta in lungo e in largo fra gare ed allenamenti. E ha girato skiroom, garage, seminterrati, prefabbricati per mettere tutta la sua passione e le sue capacità nel preparare sci.
ECCO BABI – «Era la più forte Sofia, ha vinto quattro gare e fatto un secondo posto. Meritava questa Coppa del Mondo di discesa. In questa specialità è stata la più forte punto e basta. Certo, dispiace non aver gareggiato oggi qua a Lenzerheide, dal momento che Sofia è una combattente e voleva ancora un altro confronto. Sono tornato ad Atomic accettando subito la sua proposta della scorsa primavera quando era alla ricerca di un nuovo skiman (prima c’era Federico Brunelli n.d.r.). Siamo bergamaschi tutti e due, abito a dieci minuti da casa sua. Dopo la parentesi con lo sloveno Zan Kranjec sono tornato volentieri nella velocità e a maggior ragione con una campionessa di questo calibro. Da skiman è la seconda Coppa di specialità che vinco, dopo quella con Lara Gut nel 2014 in superG», afferma Greppi. Si è creato subito un feeling sul campo fra i due e Babi loda la sua concittadina in più di un aspetto: «Quello che stupisce di Sofia non è solo il fatto di essere un talento, una sciatrice tecnicamente valida e dotata. Non è solo una campionessa ma anche una professionista in ogni cosa che fa. Da quando conosco Goggia? Da quando aveva sedici-diciassette anni. Quando ero Atomic con Lara, capitava di mettere a disposizione qualche paia di sci. Poi l’ho persa un po’ di vista, ognuno ha fatto la sua carriera. E adesso eccomi qua invece…»