Il sogno di Richi si è avverato

Sino a qualche stagione fa Richardson Viano alle Olimpiadi non ci pensava, piuttosto era arrabbiato perché non era stato confermato nella squadra del Comitato Alpes Provence. Ma voleva rientrare, non abbandonare quella passione per lo sci (e per la montagna) che gli aveva trasmesso soprattutto papà Andrea (che è guida alpina) che con la famiglia si è trasferito da Torino nella zona di Briançon, a Puy-Saint-Vincent. Così è entrato nell’Orsatus Ski Racing, un team che segue principalmente i giovani francesi che, usciti dai comitati e non entrati in squadra nazionale, cercano comunque di proseguire l’attività agonistica, visto che oltralpe non c’è il sostegno dei gruppi sportivi militari. Con loro, per esempio, Théo Letitre ha ritrovato la squadra francese di slalom di Coppa del Mondo, ma con loro hanno trovato il pass olimpico anche il colombiano Poettoz o il greco Antoniou.

All’Orsatus ha trovato un tecnico italiano, Gregory Ribotto, anche lui trasferitosi dal Piemonte verso la vicina Francia. Adesso insieme sfileranno sotto la bandiera di Haiti alla cerimonia di inaugurazione di Pechino 2022. Già, perché ad un certo punto è arrivata la telefonata di Jean-Pierre Roy, storico sciatore haitiano, presente a ben sei Mondiali (compresi quelli di Cortina a 57 anni), adesso anche presidente della Federazione dei paese caraibico.
Detto, fatto Richi accetta la nuova sfida. E adesso a 19 anni sarà il primo haitiano ai Giochi Olimpici invernali. Scia da quando aveva tre anni, ha fatto gare su gare, trovare la qualifica non è stato un grosso problema.

«É un gigantista aggressivo – ci racconta Greg – che preferisce ripido e ghiacciato, un po’ uno spigolone brusco. Passando con i colori di Haiti è un po’ meno complicata la trafila, trovando più facilmente i posti-gara. Da un certo punto di vista è più sereno, dall’altra sta vivendo con un po’ di pressione questo debutto olimpico, il presidente ha rilasciato una lunga intervista alla BBC su di lui. Adesso vorrei che si concentrasse sulle gare, non vorrei che pensasse che andiamo in vacanza in Cina…».

 

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