I gilet gialli lontani da Val d’Isère

La Francia quasi si ferma sabato per il quarto giorno della protesta dei gilet gialli. A Parigi chiuderanno negozi e musei, compresa la Tour Eiffel; anche molti eventi sportivi sono stati posticipati, come alcune partite di calcio della Ligue 1, compresa quella del Paris Saint-Germain. il governo francese ha già annunciato un piano eccezionale con quasi 90 poliziotti mobilitati un po’ dappertutto. E sabato è anche il giorno del gigante a Val d’Isère che apre la due giorni del Critérium de la première neige. Come sta vivendo questa situazione l’Equipe de France, l’abbiamo chiesto a Simone Del Dio, il tecnico di Bardonecchia ormai volto noto nello staff transalpino. «Molto serenamente. Sabato scorso ci siamo allenati a Val d’Isère, poi ci siamo spostati a Courchevel. Abbiamo trovato un blocco al casello di Albertville, ma non ci hanno fermati, più che altro non ci hanno fatto pagare il pedaggio. Ma in montagna non abbiamo trovato altri intoppi. Abbiamo comunque un numero di telefono da chiamare in caso di necessità. Ma ripeto, per ora di gilet gialli sulla neve non li abbiamo visti».

LE CONDIZIONI – E allora parliamo di neve. Com’è la situazione della pista? «Siamo andati solo una settimana fa: le condizioni erano buone, anche se dovevano ancora finire di lavorarla. Le previsioni danno neve la settimana prossima, ma attualmente la situazione non è certo ideale: per la sciata libera del venerdì ci hanno mandati a Sainte-Foy Tarentaise; per lo slalom non dovrebbero problemi, per il gigante forse la partenza sarà un po’ abbassata».

LE SQUADRE – Alexis Pinturault, Victor Muffat-Jeandet, Mathieu Faivre, Thomas Fanara e Cyprien Sarrazin i cinque gigantisti, per lo slalom ancora Pinturault, Muffat-Jeandet, oltre a Clément Noel, Julien Lizeroux, Jean-Baptiste Grange, Robin Buffet e Maxime Rizzo. Chiusura allora con Clément Noel che fa parte dei Doganieri, ma il suo club è proprio quello di Val d’Isère. «Sta bene, è carico – ancora Simone Del Dio – è vero che adesso è un po’ il simbolo dello slalom francese, ma è rimasto molto umile. Un ragazzo molto intelligente, con i piedi per terra. Cosa gli manca? Credo che possa essere tranquillamente nei cinque, non dico nei tre, ma nei cinque sì. Ha anche continuità, ma deve ancora gestire al meglio le situazioni della gara. Al massimo, aggiungo, perché davanti ha davvero delle ‘macchine’».

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