Ha 17 anni, arriva dall’Austria e fa un po’ com’era abituato a fare Marcel Hirscher. Vince, domina, con distacco su tutti. Philip Hoffmann ha impressionato nel gigante di Les Diablerets: primo dopo la manche iniziale, non è sceso per gestire ma per imporsi con netto margine. Oro ai Giochi Olimpici giovanili, con oltre 2″50 di vantaggio sull’argento e sul bronzo. Che sono andati entrambi alla Svizzera, ancora grande protagonista nello sci alpino, grazie a Sandro Zurbruegg e a Luc Roduit, che hanno recuperato cinque posizioni a testa e hanno mandato in delirio i tifosi elvetici.
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Edoardo Saracco ne recupera invece quattro e conclude al nono posto, a 3″63 dal vincitore. «Una prima manche sottotono – racconta -, non sono riuscito a interpretare bene le linee. Nella seconda ci ho provato e sono abbastanza soddisfatto». Marco Abbruzzese ha concluso al quindicesimo posto, recuperando tre posti e terminando a 4″79. «Una gara non così semplice, il terreno muove sempre» ha spiegato, con ancora un po’ di fiatone. Un gigante comunque esigente, che non sempre si ha la possibilità di provare.
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Domani c’è lo slalom, penultima giornata del programma olimpico dello sci alpino. C’è un settore femminile carico e pronto per salire sul podio, ci sono i colleghi uomini che vogliono fare altrettanto. Gli azzurri cercano il passo decisivo per provare a entrare nella storia. Due manche, prima femminile alle 9,30, poi. seguire prima maschile alle 11; assegnazione medaglie dalle 13,45 e dalle 15. «Testa a domani per dare il massimo nello slalom – dice Edoardo -, ho avuto un buon feeling nella manche della combinata, ma ora ci sono due manche e gli altri vanno forte». Feeling che non ha trovato Marco Abbruzzese che non è stato soddisfatto della combinata. «Non mi sono trovato con lo sci, domani magari farò quattro curve sopra la partenza per provare». Nel gigante è invece uscito il romano Gian Maria Illariuzzi, che viaggiava con un discreto intermedio nella parte alta.