Vivere in bilico, sul filo del rasoio, in balia, fra altare e polvere. Lottare e non arrendersi. E chiamarsi Alex Hofer. Più fuori che in squadra azzurra, ma senza arrendersi e soprattutto non preoccuparsi troppo di esclusioni e rinunce. Il ventisettenne altoatesino di Casterotto è abituato a lottare, a conquistarsi la pagnotta, a vivere alla giornata. A meritarsi la partecipazione alla Coppa del Mondo attraverso il circuito Fis prima e la Coppa Europa poi. Anche quest’anno. E in Val d’Isere è arrivato il suo miglior risultato: 21°.
ECCO ALEX – «Riparto un’altra volta, sono abituato a fare questa trafila e giocarmi le mie chance nei circuiti minori. Anche in questa occasione devo ringraziare il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle ed in particolare Cristian Deville e Roberto Griot che mi hanno messo in condizione di prepararmi al meglio in vista di questi appuntamenti. Sono partito bene a Solda. Poi in Coppa Europa a Zinal nella seconda manche, dopo aver chiuso fra i primi, ho trovato condizioni al limite per potermi confermare. Tuttavia la sciata era buona, per questo elemento sono stato preso in considerazione per il gigante di Val d’Isere. Non mi aspettavo di partire così bene, invece mi sono infilato al 29° posto, poi retrocesso al 30°, e ho sfruttato al meglio la pista nella seconda sessione. E’ venuto fuori il mio miglior risultato in carriera. Adesso devo rimanere su questo livello, penso proprio che sia il mio e guardo ai prossimi appuntamenti con entusiasmo. Fra una settimana ci sono due giganti in Alta Badia per lasciare ancora il segno». E poi c’è Adelboden aggiungiamo noi. Tre appuntamenti per vincere un’altra battaglia. A febbraio in Cina c’è un gigante olimpico…