Parola di De Chiesa – Nuovi scenari per la Coppa del Mondo dopo Beaver
Il gigante di Beaver ha ribaltato gli interrogativi del prologo di Soelden. Ligety è tornato Ligety? Prendendo con le dovute cautele una pista che, Mondiali a parte, non avrà repliche per tipologia morfologica, l’americano ha rimesso ordine sulle conclusioni post-Soelden, dettando nuovamente legge e, per di più, con un valore aggiunto: quattro viti conficcate nella mano sinistra, comprensibilmente refrattaria al famoso triplo appoggio in curva! Hirscher, apparso nelle vesti di nuovo mattatore della specialità sul ghiacciaio austriaco, in Colorado ha gettato un’ottima occasione da punti in superG, tra l’altro tracciato a velocità contenuta, uscendo malamente in un angolo a 180° favorevole ai suoi canoni tecnici e, soprattutto, mostrando in gigante il lato debole della nuova corazza muscolare che, invece di scaricare potenza sulla neve come sul ghiaccio di Soelden, sembrava interferire con il gesto motorio in fase di conduzione, da interpretare ben diversamente sulla neve artificiale americana. Così il fenomeno austriaco è stato strapazzato anche da un fantastico Pinturault che, ritrovati i fedeli binari anche con i nuovi materiali, tanto da piombare sul podio del superG, si è appiccicato alla spettacolare rimonta di Ligety in gigante, rimanendogli incollato alle code. Dunque, dopo la trasferta USA, Hirscher è costretto a valutare altri scenari di Coppa, aperti da Jansrud, nel ruolo di anti-Svindal e a punti anche in gigante (quondicesimo da sesto al giro di boa), Ligety e Pinturault. Aggiungerei… per fortuna!