Non saranno campioni eccelsi (comunque parliamone), non saranno da prima fila o da prima pagina, ma sono grinta, capacità, determinazione. Sono le seconde linee, spregiudicati, vulcanici, brillanti. Da Aspiranti, da Giovani, da Senior. In comitato e in squadra nazionale, Visti crescere, visti vincere. Visti piangere, gioire, tribolare, esultare. Visti vivere comunque da protagonisti dello sci italiano. E non è finita qua, attenzione! Una truppa sempre sul filo del rasoio, in equilibrio costante, dentro e fuori. Non saranno capitani, ma sono instancabili gregari. Non saranno registi, ma solidi mediani. Sono la parte sana dello sci, sono la ‘nazionale della base’. Un po’ antisistema, sicuramente avanti, capaci di sdoganare il nostro pazzo e difficile sport, qualche volta sicuramente scomodi. Stefano Baruffaldi, Carlo Beretta, Michele Gualazzi, Giulio e Guglielmo Bosca, Alessandro Brean, Giacomo De Marchi, Andrea Ballerin, Rocco Delsante, Michelangelo Tentori (e altri, tuttavia assenti nell’appuntamento milanese). Si sono ritrovati per chiudere la stagione a Milano.
INSOSSIDABILI – Baru che sta riprendendo dall’infortunio. Incredibilmente fuori dai giochi della squadra due anni fa dopo aver vinto il Gran Premio Italia Senior. Berry, che intanto ha lasciato l’attività agonistica dedicandosi al corso maestri, all’università, ai blog e alla fotografia. Ale, Rocco, Guala, Jack, Mich: eccoli in prima fila nelle FIS a primeggiare con continuità e senza essere presi in considerazione a dovere da un sistema ammazza-Senior. Ballero che, essendo in bilico per natura, probabilmente sarà inserito fra gli atleti di intresse nazionale per provare a graffiare ancora in Coppa del Mondo. E poi i fratelli d’Italia: Guglielmo e Giulio Bosca. Il primo giovane di belle speranze della velocità; il secondo, a suon di risultati, finalmente inserito di nuovo in squadra azzurra. Scontato dite voi? Mah, non si sa mai…