Beat Feuz ci ha preso gusto: voleva fortemente un successo in discesa sulla Streif, torna a casa con due trofei. Questa volta con gara completa, con tutti i 52 iscritti al cancelletto di partenza. Ha avuto un break di qualche minuto prima della partenza per la scarsa visibilità, poi ha trovato sole nel finale, dove ha fatto la differenza. E ha ripreso centesimi su Johan Clarey (alla fine sono 17): che dire ancora di un quarantenne che si piazza prima quarto e poi secondo a Kitz? Terzo a 38 Matthias Mayer: sempre loro, erano stati i primi quattro nella prima discesa, oggi sono saliti sul podio.
Manca Dominik Paris, che comunque è sempre da top ten (settimo), si rivede alla grande Christof Innerhofer, quarto. La neve giusta per lui, una convinzione che torna. «Sapevo che oggi dovevo mettere una marcia in più, dovevo avere coraggio, non ho pensato alla nebbia o alla brutta visibilità: oggi dovevo sciare. Non ho fatto al massimo l’ingresso dello stradino, ma è stata una bella prova, sono contento. La neve era molto diversa, una neve che spinge di più e poi il giorno di riposo mi ha fatto bene».
Per Domme una discesa senza sole. «Non ho sciato bene, non ero così sciolto all’inizio e poi non sono riuscito a recuperare. Per me ci vuole ancora un po’ di tempo in queste condizioni di luce, era buio e faccio ancora fatica, ma non ci sono scuse e bisogna lavorare anche per migliorare anche in queste situazioni». Quattordicesimo Florian Schieder (pettorale 50) che adesso pensa a un posto ai Mondiali…. Nella parte alta del tracciato aveva 18 centesimi di vantaggio su Feuz ed è stato il più veloce di tutti (e al quarto intermedio era ancora secondo).


