Diritti TV, gare italiane a rischio cancellazione

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E’ questo il pensiero del presidente Fis Kasper. E di Morzenti

Se non si dovesse trovare un accordo sui diritti tv, le gare italiane di Coppa del Mondo sarebbero a serio rischio di cancellazione. E’ questo, in sintesi, quello che potrebbe accadere qualora gli organizzatori delle tappe di Gardena, Badia e Cortina non fossero in grado di garantire lo svolgimento delle gare, come annunciato ieri in comunicato congiunto (insieme a Madonna di Campiglio, sede di gara nel 2012/13), in presenza di un ‘prelievo’ del 45% (40% per le gare femminili) degli introiti derivanti dai diritti TV da parte della Fisi. Non è in realtà corretto parlare di prelievo, perché la Fisi, che precedentemente girava il 100% dei diritti tv ai comitati e se ne faceva ridare una parte, ora detiene i diritti e lascia ai comitati rispettivamente il 55 e 60% (nella quota Fisi è previsto anche un 3% che verrebbe girato ai comitati regionali per l’attività giovanile). Sulla questione abbiamo sentito il presidente della Fis Gianfranco Kasper, in partenza per Durban dove il prossimo 6 luglio verrà decisa la sede dei Giochi olimpici invernali del 2018. «Da qualche anno ormai assistiamo a questa trattativa tra la Fisi e i comitati organizzatori, anche io ho letto questa mattina le dichiarazioni degli organizzatori italiani» ci ha detto. Cosa succederà se non si troverà un accordo? «La Federazione italiana comunicherà alla Fis l’impossibilità dei comitati a organizzare le gare e potrebbe proporre probabilmente altre località italiane, ma la lista d’attesa per organizzare gare di Coppa è lunga e quasi sicuramente le tappe italiane verrebbero cancellate dal calendario». Il fatto che l’Italia non disponga di diritto di voto al Consiglio potrebbe essere determinante? «No, da diversi anni le uniche decisioni che il Consiglio decide tramite voto sono quelle riguardanti l’assegnazione dei  Campionati mondiali». Anche il presidente della Fisi è sulla stessa linea: «Se i comitati non saranno in grado di organizzare le gare queste verranno riassegnate dalla Fis, ma non credo che si arriverà a questo punto». In un comunicato stampa di oggi pomeriggio Morzenti rincara la dose: «Le gare di Coppa del Mondo, oltre ad essere uno spettacolo sportivo di caratura internazionale, rappresentano uno straordinario strumento di promozione del territorio. Pertanto la Federazione non può farsi carico di pagare, per conto altrui, le spese per la promozione turistica. A quanto pare, invece, ci sono Comitati che intendono fare promozione del territorio utilizzando fondi derivanti dai diritti tv, dalla pubblicità e dal marketing, che appartengono al 100% alla Fisi». Chi la spunterà?

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