«Una giornata strana, prima il macello dell’inforcata di Hirscher, poi una seconda manche nella quale ho pensato solo ad arrivare quarto, perché quelli davanti erano tutti fortissimi e il distacco troppo grande, devo essere sincero, non pensavo di vincere». Esordisce così Cristian Deville con il manipolo dei giornalisti italiani, dopo avere sfoggiato il suo tedesco in conferenza stampa. «Nelle ultime gare ho patito le seconde manche, non mi sentivo più così sciolto, non mi riusciva più tutto facile, io cerco di dare sempre il massimo, cerco di dare soddisfazioni a me a a chi lavora con me, però non sempre riesce, oggi è riuscito e questa vittoria la dedico a me stesso». Cristian risponde a tutte le domande, emozionato, sicuramente, ma anche riflessivo, pacato. «Non so cosa sia successo, non ho più la fidanzata ma questo non incideva e anzi mi dispiace, ho gli stessi sci e gli stessi scarponi dell’anno scorso, mi sono allenato e preparato allo stesso modo, forse ho solo il casco diverso, un modello personalizzato che la Dainese ha voluto fare per me… in realtà, finché va così, non m’interessa sapere che cosa è cambiato dall’anno scorso». Non hai pensato che Kostelic poteva tirare un po’ il freno perché pensava alla combinata? «No, perché questo pensiero l’ho fatto a Wengen e mi ha bastonato, Kostelic è veramente un signore, che dà sempre il massimo per lo sport, al traguardo di Wengen ho voluto dirglielo». La seconda manche, tracciata da Theolier, può averti favorito? «Non lo so, è naturale che ognuno tracci per favorire i suoi, sicuramente era più facile della prima, più veloce». Vincere vuol dire anche guadagnare, inutile nasconderlo, e a Kitz il montepremi è interessante… 75.000 euro! «Quanti devo darne a Monti? Scherzi a parte non ho pensato a cosa fare, anzi, la soddisfazione maggiore sarà venire qui quest’estate e divertirmi a vedere il mio nome sulle cabine della funivia insieme a quello dei grandi dello sci, mi verrà da ridere». Cento di questi Deville!
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