De Aliprandini, stagione finita. Le foto della caduta

Milano Live – Crociato anteriore e collaterale fuori uso

È più grave del previsto l’infortunio di Luca De Aliprandini. Il trentino, rientrato in prima mattina in Italia per gli accertamenti del caso dopo l’inforcata nella prima manche del gigante Nor-Am di Aspen, si è subito recato a farsi visitare dallo staff della commissione medica FISI.

AL GALEAZZI E IN PHYSIOCLINIC – Prima presso l’ospedale Galeazzi di Milano dove è stato visitato dal dott. Andrea Panzeri e sottoposto ad ulteriori accertamenti. Quindi si è recato, sempre a Milano, dal prof. Herbert Schoenhuber per un’altra visita approfondita presso Physioclinic. All’inizio sembrava che il ginocchio dolorante fosse guaribile in venti giorni poi, la risonanza e gli ulteriori accertamenti effettuati a Milano, hanno invece evidenziato la lesione del crociato anteriore con interessamento del collaterale. Per De Aliprandini dunque si chiude qui la stagione agonistica. Sarà operato a Milano, alla Madonnina, probabilmente già mercoledì prossimo.

«HO SENTITO SUBITO UN GRAN DOLORE» – Appena atterrato a Milano Malpensa dal Colorado, De Aliprandini è stato accompagnato dai genitori a Milano all’ospedale Galeazzi. Quindi in Pysioclinic, in centro città, e dopo indagini e visite, Luca, in accordo con Schoenhuber e Panzeri ha deciso di optare al più presto per l’intervento chirurgico. «Solitamente in gigante inforchi una, massimo due volte all’anno. Capita di rado, questa volta l’ho sentita davvero secca l’infilata. Che dolore, urlavo già mentre cadevo. Tuttavia non credevo di essere messo così male, invece mi devo operare, la stagione è proprio andata», fa sapere il ‘Finferlone nazionale’. Sconsolato, abbattuto, come normale che sia.

BIG DEL GIGANTE- Era arrivato ad essere fra i big del gigante. Già sfortunato alla vigilia di Soelden a causa di un virus influenzale, adesso ci si è messo anche questo infortunio grave al ginocchio sinistro che frena la sua ascesa fra l’olimpo delle ‘porte larghe’. Ma non è finita qua Finfer, c’è una carriera davanti. ‘Nonno Thaler’ (e tanti altri) insegnano…In bocca al lupo campionicino…

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