Cuore e orgoglio: Thaler torna a punti. «Fossi uscito dai trenta, avrei smesso»

Il suo cuore è troppo affezionato alla Coppa del Mondo. E il suo battito lo ha spinto di nuovo nei 30, dopo quasi un anno. Patrick Thaler in questi giorni era arrivato a un bivio. Quello fatidico che ha rischiato di portarlo fuori dai 30 e di fargli fare la fine di Giuliano Razzoli. E invece, il veterano altoatesino, ha tirato fuori orgoglio e carattere e nello slalom di Adelboden è arrivato in zona punti. Per fortuna, aggiungiamo noi, perché il bivio al quale era arrivato Thali, era ben più drastico: continuare oppure smettere. Sì proprio così, il quasi quarantenne slalomista, lo ha pensato per davvero e lo ha reso pubblico oggi, tra la prima e la seconda manche di Adelboden. «Dopo Zagabria pensavo di uscire dai trenta – dice -. Fosse successo, avrei smesso».

Un ventitreesimo posto nella prima discesa, poi la voglia di tagliare il traguardo anche nella seconda. Condizioni difficili, neve molle, una pista non semplice da domare. Un Thaler però competitivo, come Cristian Deville (uscito per inforcata quando la qualifica ormai era cosa fatta) e una carriera che continua. Thali, carabiniere, in carriera ha corso quasi 170 gare di Coppa del Mondo, salendo sul podio in tre occasioni, due delle quali a Kitzbuehel, mica male. «Mollare non mollo» e oggi lo si è visto, ancora lì a lottare, con la sua sciata. E ancora a zona punti. Thaler c’è, Deville c’è, i giovani no. Fanno fatica e non trovano la qualifica.

«MI PIACE FARE LE GARE» – «E’ un passo in avanti, c’è qualcosa di positivo, fare le gare mi piace tanto, ero demotivato perché da due mesi non riuscivo a camminare. Nella mia carriera ho sempre lottato per tornare, ora è quasi finita, ma fino a quando non lo è veramente, andiamo avanti».

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