Corrado Barbera operato alla schiena: «Il dolore mi stava logorando»

Corrado Barbera, promettente slalomista cuneese classe 2002, è stato operato venerdì alla Clinica Fornaca di Sessant, a Torino, per risolvere un problema alla schiena. Lo abbiamo sentito al telefono per farci raccontare com’è andata l’operazione, un resoconto della sua stagione e tanto altro.

Ciao Corrado, ti hanno dimesso dalla clinica? E soprattutto come stai?

Corrado Barbera: «Sono stato operato venerdì mattina presto e mi hanno dimesso ieri. Venerdì notte sono rimasto lì per controllare che fosse tutto a posto e ieri sono tornato a casa. L’operazione è andata bene, tutto liscio. Dovevano togliere un’ernia che insisteva sulla vertebra lombare L4, schiacciava un nervo e mi causava molto dolore».

Corrado Barbera a Kranjska Gora, nel marzo 2025 © Agence Zoom
Da quanto andavano avanti questi dolori?

C.B.: «Da gennaio, praticamente da due giorni dopo il podio di Berchtesgaden. Da lì in poi abbiamo provato a tirare avanti per tutta la stagione perché mi giocavo qualcosa di molto importante come il podio nella classifica finale di slalom. Quindi abbiamo provato con varie punture di cortisone, fisioterapia. Da gennaio fino a metà marzo quando non ero a sciare ero a fare fisioterapia e riabilitazione. È stata veramente un’agonia: il dolore mi stava davvero logorando. Per farti capire, la cosa più difficile della mia vita in questi mesi era diventata infilare i calzini. Con le risonanze pre-operazione, poi, abbiamo visto che il problema era un po’ più grave del previsto. Fino a metà marzo non pensavamo che ci potesse essere addirittura un’ernia, invece poi è venuta fuori. Un motivo in più per decidere di operare».

La stagione invece com’è andata?

C.B.: «Mi ha lasciato veramente l’amaro in bocca. È il secondo anno di fila che, da gennaio in poi, la schiena mi rallenta. Quest’anno però fa ancora più male: dopo un inizio travagliato mi ero messo bene in carreggiata. A inizio stagione avevamo provato qualche assetto nuovo, niente di così incredibile, qualcosa sul set-up. A livello di sensazione mi davano tanto, ma a livello cronometrico non ho avuto grandi riscontri, per cui mi sono un po’ incasinato. Poi le cose stavano iniziando a girare per il verso giusto. Due giorni dopo il podio di Berchtesgaden pensavo di aver finalmente trovato la quadratura del cerchio, poi sbam la schiena è tornata farsi sentire».

Il finale di stagione è stato molto complicato?

C.B.: «Mi sono riempito di medicine, riuscendo a fare settimo e decimo in Spagna. Poi il dolore è peggiorato sempre di più. Fa male perché so, io come gli allenatori e chi mi era intorno, quanto quest’anno avessi una certa marcia. E non ho potuto metterla in pista. È come se, quando guidi una Ferrari, sai di non poter andare oltre la terza perché sennò si spacca tutto. È comunque la mia miglior stagione in Coppa Europa, ma a maggior ragione grande peccato per la schiena».

Corrado Barbera © Marco Trovati/ Pentaphoto
Cosa ti attende ora?

C.B.: «Anche quest’anno niente vacanze, per il terzo anno di fila purtroppo (ride, ndr). Due anni fa perché mi ero arruolato nell’Esercito e avevo il corso. L’anno scorso problemi alla schiena e riabilitazione tutto aprile e tutto maggio. Quest’anno l’operazione. Mi aspettano 15 giorni di stampelle per alleggerire schiena e anca. Ho anche una leggera infiammazione alla testa del femore, causata dalle posizioni storte che ho dovuto tenere a causa dell’ernia. In l’estate dovrei tornare in pista. Queste vacanze a maggio sembrano impossibili da organizzare, ma alla fine siamo atleti e ci sono priorità».

Ti sei già dato obiettivi per la prossima stagione?

C.B.: «Sarei un falso se non citassi le Olimpiadi. Sono l’evento più grande di tutti e lo abbiamo in casa. Al momento sono tra i ragazzi che si possono giocare il posto. Voglio giocare tutte le carte che ho a disposizione per provare a guadagnarmi il pass. Non ho obiettivi di risultato, l’importante è non lasciare pezzi per strada. E poi si vedrà: lo sport non è una formula matematica, io penso a lavorare al 100%».

Corrado Barbera © Marco Trovati/ Pentaphoto
Negli ultimi due anni hai vinto un Mondiale junior e hai fatto i primi punti in Coppa del Mondo. A che punto pensi che sia la tua carriera, ora come ora?

C.B.: «C’è un aneddoto che racconto spesso riguardo quelle gare. Dopo aver vinto i Mondiali junior, ricordo di aver visto una storia Instagram nella quale erano elencati i vincitori dei Mondiali junior di slalom, e c’erano Noel, Vinatzer, tanti altri fenomeni. E poi c’ero io: mi ha fatto effetto. Guardando agli ultimi due anni, la promozione in squadra A della stagione passata mi ha fatto bene a livello di esperienza, ma non so quanto mi avrebbe cambiato il non salire. La cosa più grande che mi ha dato la squadra A è stata l’opportunità di lavorare al fianco di persone come Vinatzer, forse il più forte che abbiamo. E poi Sabo e Razzo, che sono due persone stupende e riescono a darti quello spunto in più. Il passaggio alla Coppa del Mondo non è stato semplice. Quest’anno sono tornato con “il mio team”, le persone che mi seguono da sempre, e abbiamo fatto un gran lavoro. Come squadra credo che abbiamo fatto tutti un salto in avanti. A parte il discorso schiena e problemi fisici, quello che volevo e potevo fare l’ho fatto. Grazie alle persone che ho intorno, amici e allenatori, da Carca a Truddaiu, passando per il Centro Sportivo Esercito, sono sempre riuscito a ritrovare la strada giusta, nonostante qualche fisiologico sbandamento. Mi sono sempre fatto il culo più degli altri, non sono mai stato un fenomeno. Tramite il lavoro ho raggiunto tanti obiettivi, sono sicuro che mi porterà dove mi deve portare. Sono più consapevole e carico che mai».

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