Coppa del Mondo femminile, arrivederci a Sestriere. Con tanta incertezza

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Pochi giorni e sarà tempo di Mondiali a Saalbach-Hinterglemm, in Austria. La Coppa del Mondo femminile 2024-2025 si prende una pausa dopo 21 gare disputate su 24 in calendario (alla fine saranno 35 su 37, fatte salve altre cancellazioni). Delle competizione perse, tre appunto, solo una verrà recuperata, uno slalom gigante, aggiunto al programma di Sestriere.

Che stagione è stata finora? Strana, diversa, particolare, ricca di sorprese, condizionata da infortuni (Shiffrin in primis) e mancati rientri (Vlhova), ma anche da grande incertezza per tutte le coppe, generali e di specialità. Il che significa avere una seconda parte del circuito maggiormente elettrizzante, in ogni caso.

Tre atlete hanno trovato il loro primo successo assoluto: Ljutic (che poi ha concesso il bis e il tris), Rast (arrivata a due), entrambe in qualche modo annunciate, sempre in slalom, e Lauren Macuga, la più sorprendente, vincitrice del superG di St. Anton. Quattro sciatrici sono salite per la prima volta sul podio (la citata Rast, prima dei successi, e poi Scheib, Blanc e due volte Lara Colturi).

Macuga e Ljutic si sono aggiunte alla sola Alice Robinson, fino a questa stagione unica atleta nata negli anni 2000 ad aver vinto in Coppa del Mondo. A proposito, la stessa Robinson è ritornata al successo così come l’austriaca Rädler ha saputo rientrare tra le prime tre in superG, mentre Ljutic e Moltzan hanno ottenuto i primi podi della carriera in slalom gigante.

Insomma, più sorprese del solito, anche se per la Coppa generale sarà un affare tra Lara Gut (che ha saputo vincere una gara 17 anni dopo la prima volta!) e Federica Brignone, atlete classe rispettivamente 1991 e 1990. L’infortunio di Shiffrin ha cambiato gli scenari, i punteggi sono più bassi rispetto a un anno fa di questi tempi, con Lara Gut che non ha gareggiato nell’incipit sul Rettenbach ed è stata meno performante in gigante (dove fece più di 700 punti nella stagione 2023-2024), mentre Brignone, già 5 successi come nell’anno della conquista della Coppa generale, 2019-2020, è uscita tre volte su cinque in gigante, vincendo comunque le altre due gare disputate.

Tutto questo fa sì che Brignone (799 punti) e Gut (729) siano separate solo da 70 punti a 14 gare dal termine: 4 discese, 4 giganti, 3 superG, 3 slalom. Impossibile dire come finirà la contesa: Brignone sta tenendo un rendimento clamoroso in discesa, ma ha lasciato punti pesanti in gigante; Lara Gut può salire di colpi tra le porte larghe e ha vinto “solo” una gara finora, poco per una campionessa del suo rango. Rast, Hector, Ljutic e anche Shiffrin possono ovviamente inserirsi nella sfida togliendo punti importanti di volta in volta alle contendenti. È evidente che Ljutic, classe 2004, ha il futuro dalla sua parte e, aggiungendo magari anche il superG nei suoi piani, potrà pensare di arrivare a giocarsi fra non molto l’ambita sfera di cristallo assoluta. Vediamo invece cosa deciderà di fare Shiffrin dopo i Mondiali, cioè gareggiare solo in gigante e slalom o inserire (difficile) anche il superG.

L’Italia femminile ha ottenuto finora 7 vittorie (il primato in una singola stagione è 11) e 13 podi (il record è 26), ma sempre e solo con due atlete: Brignone e Goggia, Goggia e Brignone. Certo, Della Mea è salita ultimamente in gigante, mentre Pirovano non è mai stata così costante tra discesa e superG e ha sfiorato in più occasioni il primo podio in carriera. Che meriterebbe.

La lotta per tutte le coppe di specialità è apertissima e la sensazione è che le Finali di Sun Valley raggiungeranno un climax assoluto, con pochi precedenti. Sono previste ancora due tappe italiane (Sestriere e La Thuile), mentre è doveroso ricordare come Lara Colturi, a 18 anni, si trovi già ottava in classifica generale con 408 punti. Nella graduatoria per Nazioni (anche maschile e generale) sta dominando la Svizzera. L’Austria non sale sul podio della standing assoluta con una sua atleta dal 2015 (vittoria di Anna Fenninger) e non lo farà nemmeno fra due mesi: saranno 10 anni dall’ultima volta e non era mai accaduto nella storia della Nazione per eccellenza dello sci alpino.

Da ultimo, non si può dimenticare che Lindsey Vonn, in caso di vittoria n° 83 in carriera in Coppa del Mondo (mentre Shiffrin cerca la centesima) diventerebbe, e di gran lunga, l’atleta più anziana (uomini o donne non fa differenza) ad aver centrato il primo gradino del podio nel circuito maggiore a 40 anni.

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