Come va il noleggio in Italia? I dati di Prowinter Lab

Prowinter non si ferma. Con una convention digitale si è solto il convegno dedicato al noleggio dell’attrezzatura sciistica: lo Ski Rental Summit ha voluto offrire un confronto tra noleggiatori, produttori, responsabili della sicurezza, istruttori e tanti altri player che operano nel settore, non solo sull’andamento del settore, ma anche sulle responsabilità legali, sulla formazione e sull’inquadramento del personale.
Ma come stava andando l’attività in questa stagione? I dati relativi all’attività di noleggio durante l’inverno 2019/2020 sono stati esposti da Alfredo Tradati, coordinatore di Prowinter Lab che ha censito oltre 1000 noleggi in Italia. Più del 61% dichiara di aver vissuto un’ottima stagione fino a fine febbraio, prima dello stop forzato. I dati, infatti, rivelano un incremento del pubblico di sciatori sui comprensori italiani con più di 11 milioni di presenza (oltre sette milioni gli italiani, più di quattro milioni gli stranieri), segnando un aumento del 50% rispetto agli scorsi inverni.
Alla luce delle ricerche di Prowinter Lab si stima che il 44,8% utilizza un servizio rental, soprattutto gli stranieri che arrivano al 70%. Questi numeri, se confrontati con una spesa media pro capite pari a 60 euro, generano un volume d’affari complessivo intorno alla realtà del noleggio pari a 372 milioni di euro.
L’Alto Adige guida con il 21,7% del mercato, seguito da Trentino (17,7%), Lombardia (13,7%), Piemonte (13,6%) e Valle d’Aosta (9%). Un settore dunque in crescita anche a livello di occupazionale visto che gli addetti sono oltre 4000, il 40% in più rispetto al 2018/2019.
E anche in crescita è anche il comparto vendite: in Italia c’è stato un +23% con 223.600 sci venduti. «Di particolare rilevanza è il dato che riguarda il numero di sci che vengono venduti dai produttori ai noleggiatori – analizza Tradati – Secondo i dati FESI (Federation of the European Sporting Goods Industry) sono 111.765 le paia di sci venduti ai noleggi italiani, pari al 50% delle vendite sci totali».
L’aspetto più sentito resta quello della sicurezza dell’attrezzatura. Michael Nendwich, presidente di FEDAS, l’associazione europea del commercio di attrezzature sportive, ha spiegato le novità della normativa ISO 13993 per i noleggi, pensata per garantire la massima sicurezza nella regolazione degli attacchi nel pre-stagione, così come la norma ISO 11088 dedicata ai negozi di attrezzatura sportiva che indica i parametri su peso, altezza, età, livello e lunghezza della suola dello sciatore.
Dal lavoro condotto da Prowinter Lab emerge come la maggioranza dei noleggi non rispetti pienamente le indicazioni dell’unica norma ‘certa’ riguardante il noleggio. Infatti, solo il 46,6% dei noleggiatori si avvale di software specializzati per la regolamentazione ISO 11088, mentre il restante 53,4% si basa sulla propria esperienza. Riguardo alla norma ISO 13993 i dati sono ancora più preoccupanti: stando alle indagini solo il 2,14% del totale dei noleggi dispone e utilizza un’apparecchiatura elettronica per controllare la regolarità di funzionamento degli attacchi.
Stesso discorso per il casco: Prowinter Lab stima che siano 196.000 quelli presenti nel sistema di noleggio italiano per una media pari a 200 caschi a noleggio e il tasso di turnazione di questi ultimi, a precisa domanda, non è stato espresso.
Dunque diventa fondamentale per il futuro una maggiore formazione, istruzione e perfezionamento del personale.

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