Cinque cerchi e matrioske

È stato un lungo viaggio, senza fine, quasi come se fossimo andati in Nord America. Aereo (pur con volo diretto) in ritardo di tre ore, poi un trasferimento a 40 all’ora sulle desolate autostrade russe, infine una ‘caccia al tesoro’ di quasi due ore per trovare il nostro appartamento tra palazzi, strade e reception tutte uguali di Gorki Gorod, la località sciistica nata dal nulla. Nel cuore della notte quasi albeggiante, finalmente, qualche ora di riposo e ora eccoci operativi per raccontarvi l’avventura olimpica live. Si parte!

UN SET CINEMATOGRAFICO – La prima sensazione, forse influenzata dal ‘jet-lag’, è quella di essere in un grande set cinematografico, agli Universal Studios, con alcune parti ancora da ritoccare e qualche operaio in giro per le rifiniture. Una grande Hollywood con palazzoni che potrebbero essere quelli di Vail o di Whistler, shopping mall, portici chilometrici e un’autostrada a tagliare in due il paese. Palazzoni enormi e tutti uguali, macchinette elettriche che portano i bagagli dei turisti in una delle centinaia di portinerie. Un grande cinema. Smonteranno il set non ancora terminato dopo i giochi?

SICUREZZA FA RIMA CON GENTILEZZA –
Tante sentinelle, come in un immaginario ‘Deserto dei Tartari’. All’aeroporto, lungo l’autostrada desolata, una ogni chilometro con tanto di caserme e ridotte prefabbricate che verranno abitate per qualche settimana. E poi lungo i vialoni del paese: poliziotti, contractor, vigilantes. Infine in ogni portineria, con tanto di metal detector. L’ingresso in sala stampa sembra l’imbarco di un aereo, con metal detector e bagagli da passare ai raggi x. Però di queste ore non ricorderemo i controlli estenuanti, tutto è filato via liscio. Ricorderemo il sorriso e la gentilezza dei tanti volontari e degli addetti degli alberghi, il loro benvenuto pronunciato quasi ossessivamente, le decine di persone intente a pulire il minimo mozzicone con scopa e paletta, i ‘clan’ di innocui cani randagi agli angoli di portici deserti. Sì, per il momento quello che qui non si respira è lo spirito olimpico: strade deserte, ristoranti pieni di giornalisti e outdoor popolato da poliziotti. Forse aveva ragione il presidente FIS Kasper? Quello che mancherà sarà l’atmosfera olimpica? «Welcome to Sochi».

 

Altre news

Barbera: «Entusiasta del lavoro in Argentina e che vantaggio conoscere i senatori»

Corrado Barbera è davvero soddisfatto delle tre settimane abbondanti di allenamento in Terra del Fuoco. Appena rientrato in Italia il 2002 di Cuneo, che è approdato nel giro azzurro dopo l'esperienza con lo Ski College Limone e il team...

L’inverno alle porte e l’attesa che cresce, il brand movie di Rossignol

Otto storie, sette paesi, diversi stili, livelli ed età ma in comune l’amore per la montagna e per lo sci. Un video di un minuto per raccontare l’attesa dell’inverno, la diversità delle community di sciatori in tutto il mondo...

Da ottobre disponibile la nuova signature collection di Poc progettata da Marco Odermatt

In vista della nuova stagione di Coppa del Mondo, POC e Marco Odermatt presentano una nuova collezione signature series in edizione limitata, progettata esclusivamente da Marco e POC per proteggere, ispirare e motivare i giovani sciatori. La collezione è...

Torino 2025 lancia “Going sustainable” per Giochi amici dell’ambiente

TORINO - Per il mondo universitario il 20 settembre è un giorno dal sapore particolare perché si celebra la Giornata internazionale dello sport universitario. E così gli organizzatori dei Giochi Mondiali Universitari di Torino 2025 lo hanno scelto per...