Ciao Pera

Sembra impossibile se te lo ricordi, se te lo immagini in pista. Un tipo belloccio, portamento elegante, sempre sorridente, disponibile, con una voglia di vivere enorme, contagiosa, una grande passione per lo sci. Ma il bastardo non risparmia nessuno se sceglie di attaccarti con veemenza. E così Andrea Puicher Soravia alla fine non ce l’ha fatta. Pera combatteva da due anni e tre mesi contro la leucemia. Sembrava essere fuori dal buio, dal tunnel, dalla sofferenza, stava tornando a vedere la luce. Lo scorso inverno, verso la fine, le cure iniziavano a fare effetto. Era anche tornato in pista Pera, a salutare il suo mondo, ad abbracciarlo, non poteva farne a meno evidentemente. Poi una ricaduta celere in estate fino a questo maledetto giorno in cui si è spento. Amava Soraya, che lascia con Tommaso di quasi quattro anni, e nonostante tutto è riuscito a sposarla durante la malattia, proprio nelle ultime settimane. Pera da Sappada se ne va a soli quarant’anni. Racconta Paolo Boldrini, oggi tecnico delle donne venete: «Pera ha iniziato ad allenare con me nel 1998 nello sci club Sappada, poi oltre vent’anni sulle piste da sci in inverno e estate. Un amico, uno con cui ho vissuto mille esperienze. Un tecnico, oltre che preparato, ponderato, equilibrato, mai estremista, doti che fanno la differenza. Un dispiacere enorme…». Pera ha allenato, fra gli altri, Comitato Friuli Venezia Giulia, Ski College Bachmann, Drusciè Cortina ed era passato al Comitato Veneto.

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