Casi Djokovic ai Pechino 2022? Impossibile, o quasi. Il CIO ha incoraggiato gli atleti a vaccinarsi, ma senza obbligo per partecipare ai Giochi; non ci sono numeri ufficiali, ma sembra che la quasi totalità sia vaccinata o almeno abbia un’esenzione medica valida.
Anche perché la bolla prevista dagli organizzatori cinesi prevede una quarantena se non vaccinati: è il caso della snowboarder svizzera Patrizia Kummer (che ha vinto l’oro nel gigante parallelo a Sochi 2014) che, anche se non ancora selezionata per la squadra olimpica, è partita per la Cina per sottoporsi ai 21 giorni di isolamento previsti per i non vaccinati.
E poi una volta all’interno del circuito chiuso, non dovrebbero esserci contatti visto che le persone saranno sottoposte a test quotidiani e non potranno accedere al mondo esterno per tutta la durata del loro soggiorno a Pechino.
Anche in Cina è arrivata la variante Omicron (pochissimi casi, soprattutto facendo riferimento alla popolazione, ma in milioni sono andati comunque in lockdown), ma non ci dovrebbero essere problemi per i 2900 atleti (55% uomini, 45% donne) di circa 90 Paesi, appunto per la bolla prevista per loro, anche nel caso che ci fossero spettatori in tribuna (che in ogni caso potranno solo battere le mani).
Come non bastasse il covid, è arrivata anche una raccomandazione della Wada di evitare o comunque fare molta attenzione a mangiare carne cinese per la presenza all’interno, e a volta riscontrata, di clenbuterolo, sostanza considerata doping.
Ma vi ricordate qual era l’altra candidata per questi Giochi Olimpici?
Vista la situazione attuale in fondo adesso meglio la Cina del Kazakistan.