Brignone poetica, prima vittoria in Coppa del Mondo

A Soelden trionfa la valdostana con Shiffrin seconda e Weirather terza

L’avevamo scritto giusto in sede di presentazione: è arrivato il momento di vincere, per l‘Italia in rosa del gigante. E dopo sette anni e nove mesi (quasi) da quel 26 gennaio 2008, successo di Denise Karbon a Ofterschwang, il trionfo è finalmente giunto. Meritato. Federica Brignone sbanca il Rettenbach, seconda azzurra a riuscirci (uomini compresi) dopo la citata fatina di Castelrotto che lo fece il 27 ottobre 2007, centra l’ottavo podio e il primo successo in Coppa del Mondo conquistando il gigante di Soelden e lanciandosi verso una stagione da protagonista, non solo tra le porte larghe. Difficilmente la vedremo in superG e slalom prima di gennaio, ma potrà poi ottenere buoni risultati anche in quelle discipline. 

CRONACA DI UN TRIONFO – Altro che ritardo nella condizione, altro che profilo basso. In realtà sia Brignone che Nadia Fanchini negli ultimi allenamenti facevano segnare ottimi crono. Evidentemente Federica ha lavorato benissimo, anche fisicamente, con un nuovo preparatore personale (in contatto costante con Muzzarelli) che l’ha seguita passo per passo tutta l’estate, e i frutti si sono visti. Il resto l’ha fatto la sua classe, nella prima manche tracciata da Thoma, con la seconda disegnata invece dal suo allenatore attuale, Rulfi. La  figlia d’arte ha sciato in maniera poetica con il pettorale n.2, alle 9.33′, come le era già capitato per altro nel 2011 e in qualche altra occasione, stesso posto stessa gara, ma l’esperienza in più questa volta l’ha aiutata. Ha gestito alla grande la pressione di essere di nuovo al comando di una manche, ha perso subito quattro decimi sul piano iniziale nei confronti della Shiffrin, a inizio seconda, ma come nella run d’avvio, ha costruito il suo trionfo sul muro del Rettenbach, con la sua sciata leggera, poco dispendiosa, essenziale, ma anche più precisa rispetto al passato, senza sbavature, guadagnando di nuovo su tutte. A quel punto non poteva più perdere, perché è arrivata con notevole velocità sul lungo piano finale e poi quella velocità ha saputo, con bravura, mantenerla fino al traguardo. Lo sci di Federica corre sempre e questa è una caratteristica che non ha mai lasciato per strada e che sta facendo funzionare al meglio anche sui piani, dove è notevolmente migliorata. In più si è irrobustita nella parte alta del corpo a livello fisico ed ecco il risultato atteso da almeno cinque anni, ma non scontato perché nello sport nulla è banale e semplice: vittoria in 2’24”27, pur con il nono tempo parziale nella seconda manche. Ogni atleta trova la maturità al momento opportuno e la valdostana sembra averla raggiunta adesso, a 25 anni. Può lottare per la coppa di specialità in gigante e fare benissimo anche in superG. Ne siamo convinti da sempre. 

COPPA DEL MONDO – Dietro, praticamente ecco tutte le principali favorite per la classifica generale, oltre a Lindsey Vonn, l’assente di giornata: seconda Mikaela Shiffrin, che ha sciato molto bene, come un anno fa, trovandosi però di fronte una Brignone imbattibile, staccata di 0”85; terza Tina Weirather, che zitta zitta potrà lottare per la sfera di cristallo generale e centra il quarto podio in gigante nel circuito, il primo a Soelden; per lei, distacco di 1”25. Quarta Lara Gut, di nuovo centrale, stabile, in dominio del suo sci, un risultato che la sblocca di nuovo nella disciplina e le dà grande fiducia per la stagione, a 1”39, quinta Tessa Worley, ritrovata, con il secondo tempo di manche e a 1”72 complessivamente (lei è l’unica che non lotterà per la Coppa generale delle citate), sesta Viktoria Rebensburg, a 2”28, miglior tempo parziale nella seconda manche, dopo il 12esimo posto a metà gara e una prova inizialmente poco convincente. Se Vonn, come non ci auguriamo, non ‘ammazza’ l’annata a suon di vittorie, ne vedremo delle belle tutto l’anno.   

AZZURRE – Buona prova complessivamente, ma viste le premesse (otto tra le prime 29 della start list, nove atlete in tutto, sette qualificate alla seconda manche e tra le migliori 18 in classifica), ricordando che Francesca Marsaglia non ha preso il via causa febbre e influenza che l’ha colpita due giorni fa, ci si poteva aspettare di più da tutte le altre. Siamo esigenti, dato il gruppo in questione. Con dei distinguo da fare: Irene Curtoni si conferma nelle dieci, finisce nona, ma perde tre posizioni nella seconda manche; Nadia Fanchini ha sciato meglio oltre metà gara, patendo forse troppo la tensione all’inizio, chiudendo comunque 11esima; Manuela Moelgg ha recuperato cinque posizioni nella seconda manche, terminando 12esima e sciando decisamente meglio, senza arretrare e senza andare in rotazione mai; Elena Curtoni ha chiuso 14esima, dopo una prima manche in cui avrebbe potuto anche terminare tra le prime dieci senza un errorino sul muro; comunque, è il suo terzo miglior risultato nella disciplina, con i primi punti a Soelden; Sofia Goggia ritorna alla grande con il 16esimo posto che le vale i primi punti nella disciplina in Coppa, partendo dal n.42 come pettorale. Bene, dunque, ma da questo gruppo è lecito pretendere anche due atlete nelle cinque e tre nelle dieci sempre, perché ci sono le possibilità per ottenere simili risultati. Bassino fuori dopo poche porte, Agnelli out nella seconda manche quando però non stava sciando benissimo, Pichler splendida per atteggiamento, fuori a fine muro nella prima run quando stava viaggiando attorno alla sesta/settima posizione, ma ovviamente deve riuscire a portare a termine le gare, come la giovane Marta. Ha rischiato forse oltre il lecito, ma di sicuro sembra l’atteggiamento giusto Prima da applausi per Gianluca Rulfi, che si dimostra tecnico vincente e in grado di mettere gli atleti nelle migliori condizioni per esprimersi al massimo, ma è giusto ricordare che questo gruppo è stato riportato ad alti livelli in parte anche da Livio Magoni, con un lavoro duro e ampio, anche nelle condizioni di allenamento peggiori, che è partito tre anni fa.   

 

Sensational 1st run from Federica Brignone who ripped the icy track to lead Shiffrin by 0.95sec and Weirather by… Posted by FIS Alpine World Cup Tour on Sabato 24 ottobre 2015

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