Federica Brignone ospite da Fabio Fazio della trasmissione Che tempo che fa. Quando? Domenica scorsa, Rai 1, rete televisiva di prim’ordine ovviamente, orario perfetto per numeri da capogiro in termini di ascolti. Quattro milioni, punte di cinque, dicono i dati generali della trasmissione. Avete capito? Quattro, cinque milioni… Federica, eccellenza dello sci italiano, si presenta griffata con tuta e maglietta del gruppo sportivo Carabinieri. Alt, un inciso, una parentesi: chi scrive e chi dirige questo sito web non è contro Carabinieri, Polizia, Finanza e chi più ne ha più ne metta. Così, tanto per essere chiari. Federica in tuta in una trasmissione di livello non è stato a nostro parere un segnale positivo di promozione dello sci. Non sappiamo se è stata una sua decisione o una regola ferrea dei corpi militari che obbligano gli arruolati a vestirsi in divisa, vuoi con la tuta, vuoi in giacca e cravatta. Ma a conti fatti, visto il palcoscenico, sarebbe stata probabilmente più indicata una Federica abbindata in maniera differente. Che poi, a dire la verità, non serve una minigonna mozzafiato, un décolleté ben visibile, un super tacco o quant’altro, ma probabilmente una mise più consona alla serata in televisione sulla prima rete nazionale, in un programma, fra l’altro non sportivo, ci stava tutta. E allora riprendo, parafrasando, un post dell’editore di Mulatero Davide Marta sulla sua pagina personale di facebook: «Può una ragazza della sua età, una campionessa di vertice, una professionista, una che è vista da tutti i giovani sciatori e dagli sportivi in generale come un riferimento, dover andare ad una trasmissione in prima serata, vista da tantissimi italiani, con la tuta da ginnastica dei Carabinieri? Nel 2020 (quasi)? Invece di vestirsi come la sua personalità e il suo stile le suggerirebbero? Poi ci lamentiamo che i media generalisti non considerano abbastanza ‘personaggi’ gli sportivi della neve».
OCCASIONE PERSA – Abbiamo perso un’occasione di promozione dello sci verso l’esterno, abbiamo perso un’occasione di veicolare il messaggio di una bella ragazza campionessa sugli sci d’inverno, ma la sera una ventottenne come un’altra. Ci saranno delle regole, ma è anche vero che servirebbe il buon senso a volte. Un conto se si tratta di una parata militare, un conto invece una partecipazione televisiva così importante. Non stiamo qua a disquisire sul ruolo dei militari nello sport e sul non professionismo dello sci (come anche di altri sport), ma ci è sembrato doveroso porre l’accento su questa singolare stranezza e di conseguenza alimentare un dibattito che speriamo sia il più costruttivo possibile. Non ce ne voglia Federica, grande alfiere dello sci italiano nel mondo, non ce ne vogliano i Carabinieri.