Bormio: uniti si vince

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Le immagini della Stelvio, o meglio del ghiaccio della Stelvio, sono state un po’ il leitmotiv della discesa di Coppa del Mondo in alta Valtellina: tutti gli atleti le hanno postate sui loro canali social, con tanto di pattini e stones da curling come icone. Eppure, salendo sulle piste di Bormio la situazione è stata completamente diversa. Neve cannoneggiata sì, ma bella, facile e compatta. «Devi scriverlo – ci hanno detto gli allenatori dei club che abbiamo incontrato – hanno fatto un grande lavoro, viste le condizioni di innevamento generale». 

Perché anche il giorno della discesa, i club che lavorano sulle piste di Bormio non si sono fermati. La gara partiva alle 11.30, loro alle 8 erano già su, sulla Stella Alpina. E noi siamo saliti a vederli. «In questi giorni conviene salire presto, due ore di allenamento, prima che salgano i tanti turisti. Oggi poi è un giorno particolare, vista la Coppa. Andiamo anche noi a vedere la gara. Anzi a dare una mano perché Allievi e Giovani sono stati chiamati per fare anche un po’ di lisciatura; meglio di no con i Ragazzi, visto il ghiaccio», ci hanno spiegato.

Allenamenti degli sci club Anzi, Bormio, Sertorelli

Quattro tracciati da slalom, per i più grandi nella parte alta, quella più impegnativa, altrettanti in basso per i tanti Cuccioli. Quattro perché sono quattro i club che operano in quell’angolo di Valtellina: Bormio appunto, Reit, Anzi e Supersci Milano. Con grande collaborazione, aggiungiamo. Sono quasi in trecento che si allenano sulle piste bormine, sono in tanti eppure tutti trovano il loro spazio. Anche nel fine settimana quando le seconde case si riempiono e i numeri raddoppiano. Ma a Bormio si va un po’ controtendenza rispetto a quello che abbiamo sentito in giro in altri paesi di montagna: i valligiani che sciano sono tanti. «Direi che il 90% dei nostri iscritti sono residenti in zona, con loro riusciamo anche a organizzare quattro uscite alla settimana» ci ha raccontato Marco Antonioli, tecnico del Bormio. Ci sono quelli bravi che attaccano, quelli più tranquilli, i più piccoli che pensano soprattutto a divertirsi tra i pali nani. Oggi slalom per ovvie ragioni, quando la Coppa del Mondo lascerà Bormio le piste per gli allenamenti non mancheranno, compresa la Stelvio. «Di solito siamo nel Canalino Sertorelli, dove tracciamo gigante…». Gli allenatori danno le classiche indicazioni, fanno video, parlano alla radio, insomma una giornata come tante altre a Bormio. Dove gli sci club hanno tanta attenzione da parte della stazione. «Avranno fatto mille giri stamattina, bello così», si lascia andare Daniele Martinelli grande capo del Reit. Bormio è la Coppa del Mondo, la discesa sul ghiaccio della Stelvio, il centro storico, le terme, è turismo sulla neve, ma è anche presenza costante e voluta degli sci club. «È fondamentale dare la nostra disponibilità ai club – ci spiega Pasquale Canclini, direttore di Bormio Ski – l’attività agonistica credo sia molto importante, altrimenti continueremo a lamentarci sempre della mancanza di campioni. Per noi è un obbligo di legge, ma potremmo comunque relegarli in piste meno frequentate, invece cerchiamo sempre di soddisfare le esigenze dei tecnici. La domenica sera preparo e mando uno schema con piste e orari per la settimana uguale per tutti: non facciamo preferenze, lasciamo ai club che si coordino tra loro. E sinora c’è stata massima collaborazione da parte di tutti. Ovviamente non vado in pista a dire agli allenatori come tracciare, resto un regista dietro le quinte, perché tutto funzioni nel modo migliore. Ripeto, per ora non ci sono mai stati problemi: sono allenatori responsabili che sanno cosa devono fare e quali sono le esigenze della stazione. E poi sanno che chi sgarra paga». 

Allenamenti degli sci club Anzi, Bormio, Sertorelli

Le piste del comprensorio sono preparate in modo perfetto da uno staff di 45 addetti (con 4 che si occupano solo dell’innevamento e 7 gattisti), non solo la Stelvio per la Coppa del Mondo, nonostante la poca neve di dicembre. «Quasi nulla – ancora Canclini – è stata un’impresa avviare la stagione con questo caldo e clima secco. Abbiamo la fortuna di aver un impianto di innevamento unico e performante che davvero fa miracoli. Abbiamo sfruttato al massimo le poche finestre di freddo: ti do un dato, in tre giorni abbiamo prodotto centoventimila metri cubi di neve. E altra fortuna, quella che l’acqua non manca: ci sono vasche d’accumulo, una sorgente in quota e soprattutto abbiamo trovato un pozzo che abbiamo definito senza fondo vista quanta ce n’è. Detto questo, l’acqua bisogna pomparla fuori ed è un costo. Stiamo parlando di quasi 15.000 euro al giorno, quest’anno abbiamo raddoppiato l’investimento rispetto all’inverno precedente, quando la neve era arrivata presto. Sono oltre un milione di euro». C’è un però. «Mai come quest’anno abbiamo sofferto l’allestimento della Stelvio, ma mai sono stato così soddisfatto alla fine della settimana di Coppa del Mondo. Sai, una gara si può anche annullare per il maltempo, ma in ballo c’era molto di più. Dovevamo fare bella figura per la candidatura olimpica, erano già pronti a criticarci, invece non solo abbiamo superato l’esame, ma lo abbiamo fatto alla grande, molto meglio di altri. E questo è stato un grande motivo d’orgoglio».

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