Il freddo pungente sul viso, i vetri dei mezzi tutti gelati e la luce che fatica ancora a spuntare. C’è una Livigno che si sta per svegliare, c’è invece chi esce dall’albergo con gli scarponi già indossati, pronto a sfruttare ogni metro di pista. Alle 7,30 di un giorno di inizio dicembre ci sono atleti che hanno voglia di sciare, ma soprattutto di vivere una nuova esperienza. Quella messa a punto dal gruppo Blizzard-Tecnica per i suoi giovani sciatori di riferimento: un test materiali per il team A dell’azienda, una due giorni di velocità e confronto. In pista Florian Eisath e Simon Maurberger? No, i protagonisti non sono loro, ma gli atleti Children e Aspiranti che si daranno battaglia nei circuiti nazionali.
Tutti entusiasti e con il sorriso sul volto, perché mai nessuno aveva organizzato qualcosa di simile. La nuova linea è arrivata in estate, con l’inserimento di Alessandro Colturi in veste di responsabile del settore gara Juniores. Perché non valorizzare anche le discipline veloci, si è chiesto il piemontese. I materiali per lo slalom e il gigante non hanno bisogno di ulteriori presentazioni, mentre discesa e superG, a volte rimangono un po’ nell’ombra; non è però questo il motivo principale che ha scatenato la fantasia in casa Blizzard. Prima di tutto c’è un discorso volto a valorizzare i giovani atleti, integrandoli da subito all’interno dell’azienda e consentendogli di conoscere anche quelle persone che spesso sentono solo al telefono o via mail. Una strategia chiara per permettere di interagire con la struttura, vivere il brand e dare quel senso di appartenenza. «Il team è fresco e c’è la volontà di fare qualcosa di nuovo – raccontano dall’azienda -, gli equilibri devono cambiare, non possiamo più rimanere statici sul vecchio schema, ovvero consegnare il materiale e aspettare i risultati. È necessario coinvolgere di più i ragazzi». E allora tutti a Livigno per due giornate sotto l’insegna Blizzard: divertimento sì, ma anche tanto lavoro da sbrigare, con la curiosità costante dei giovani sciatori e dei rispettivi allenatori di club.
UN TEST LABORIOSO
Ottantacinque paia di sci da provare, in una giornata spettacolare ma tanto fredda. Sgnac, sgnac, nella silenziosa alba l’unico rumore che si sente è quello degli scarponi che solcano la neve, fresca di battitura. Il lavoro più faticoso è senz’altro scaricare tutti quegli sci neri e arancioni che devono essere testati. Ma una volta posati sulla neve, si tira un sospiro di sollievo perché la giornata può cominciare. Giornata? Macché, la pista dev’essere liberata per le 10 e quindi il tempo stringe già. Gli atleti posano subito per un piccolo shooting fotografico; Maurizio Del Castello, l’uomo dell’azienda che cura i materiali sul campo, scarica in rigoroso ordine tutti gli sci. Li guarda, li coccola, sono i gioiellini che lavora ogni giorno affinché diventino veloci.
Gli allenatori invece salgono per predisporre l’area: una prima parte di puro scorrimento, una seconda con curvoni in mezzo ad alcuni dossi. Pochi minuti, il tempo di scaldare le gambe con un giro in campo libero e si parte. Regolazione degli sci, ovovia, test, trascrizione dei tempi, cambio materiali. E l’orologio sempre a portata di mano. Una pratica comune per gli atleti di Coppa del Mondo e le aziende, decisamente meno familiare per Children e Giovani. Perché fare un test materiali è tutto fuorché banale, se vuole essere veritiero. E allora tutti a bocca aperta durante i momenti di formazione, dov’è stato spiegato che lo sci dev’essere piatto e che non bisogna spingere. «Non hanno mai fatto questo tipo di lavoro – aggiungono -, bisogna insegnare loro il metodo.
E poi non nascondiamoci, è stata una bella occasione per incastrare due giorni in più sugli sci e fare prove di velocità, spesso difficili da organizzare». La sera, dopo un rinfrescante tuffo in piscina, tutti in garage con lo scafo dello scarpone, per prendere il set di sci da testare e per effettuare una regolazione dell’attacco: meglio perdere mezz’ora in albergo, piuttosto che rinunciare a un giro in pista.
VERSO LE GARE
Un momento per fare gruppo e conoscersi, per sentirsi integrati in un team, per allenarsi, ma con un fine ben preciso: estrapolare gli sci più veloci. Tutti i materiali testati infatti sono quelli che poi verranno assegnati agli atleti Blizzard durante le fasi più importanti della stagione. Che siano i Campionati Italiani oppure altri eventi, il pulmino stracolmo di sci sarà a disposizione sui campi gara. Bisogna però sapere qual è lo sci più veloce e in quali condizioni. «Abbiamo ricevuto dei feedback validi, che per noi risultano essenziali per poi lavorare sui materiali, ma anche sulle strutture – aggiungono -. Questi test sono più semplici se organizzati direttamente dall’azienda: un club fa più fatica, anche solo per avere le piste o comunque per mettere in piedi tutto il meccanismo». Insomma un mini raduno a Livigno che ha unito vari aspetti in un’iniziativa inedita e molto apprezzata. «L’azienda deve ricavare parte del budget anche per fare crescere gli Juniores e non solo per i big, questo è anche rispetto per le famiglie perché il nostro sport è costoso».
IL FUTURO
Idee chiare, organizzazione perfetta, quattro uomini distaccati per un evento particolare. L’azienda ci crede e sta già pensando alla prossima uscita. Perché quando i progetti nuovi funzionano, devono essere portati avanti con professionalità e continuità.
Per non lasciare le cose a metà e per tenere acceso il sorriso dei nove ragazzi che hanno vissuto due giorni unici, coscienti di essere membri di un team e di essere coccolati e non solo un numero sconosciuto.