Il 2 giugno compirà 29 anni. L’ultima stagione è iniziata male e finita peggio per lei, ma il sorriso non l’abbandona mai. Reduce dalla miglior annata in carriera (2015-2016), Taina Barioz la scorsa estate si era allenata perfettamente prima di accusare, proprio in Argentina, ad agosto, un problema al ginocchio sinistro, che la costrinse a fermarsi giusto alla vigilia di Soelden. Poi il recupero, il ritorno coraggioso in gara a Killington (ancora sentiva dolore) quattro giganti disputati, un 13esimo posto a Semmering1 e… successivamente, il crack durante gara 2 sempre a Semmering, in Austria, con la caduta in mezzo a neve e nebbia, la scena comica del ritorno al parterre sulle spalle di un allenatore (caduto anche lui) che ha fatto il giro del mondo in televisione e purtroppo, quel che è peggio, una diagnosi tremenda: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, stagione terminata già a fine dicembre 2016 e successiva operazione. Taina, che vanta due podi e 13 top10 in Coppa del Mondo, ottenuti tutti in gigante tra il 2009 e il 2016, ora guarda con molta più fiducia al futuro. Le abbiamo rivolto qualche domanda.
Taina, come sta?
Barioz: «Mi sento bene, adesso. Sono passati tre mesi abbondanti dall’intervento chirurgico e tutto procede per il meglio. Ogni giorno posso inserire un esercizio nuovo nella riabilitazione e il ginocchio risponde perfettamente».
Ritorno sugli sci?
B: «A inizio luglio. Fino a quel momento proseguirò la riabilitazione e l’allenamento fisico per essere poi di nuovo al cento per cento una volta tornata sulla neve».
Molte sue colleghe sono in vacanza proprio in questi giorni. Quali sono i suoi programmi per i prossimi mesi?
B: «Aprile è stato interamente dedicato al recupero fisico e atletico. Riuscirò a fare due settimane di vacanza al mare in maggio, in Thailandia e poi sarò di nuovo impegnata con l’allenamento fino a luglio, nella speranza appunto di rimettere gli sci d’estate».
Com’è avere Tessa Worley in squadra? Certamente un modello da seguire, ma… una campionessa forse inimitabile?
B: «Credo semplicemente sia una grande opportunità per noi allenarci con quella che in questo momento è la migliore gigantista al mondo e aggiungo anche una enorme motivazione. E’ un punto di riferimento per tutte. Ogni giorno possiamo migliorare lavorando accanto a una campionessa simile».
Cosa pensa dei City Event? In futuro potrebbe arrivare anche una Coppa di specialità dedicata ai… paralleli!
B: «Come idea non mi dispiace per niente, anche per invogliare di più il pubblico ‘cittadino’ a seguire il nostro sport. Solo…. è un peccato che al momento questa gara sia dedicata solo a poche slalomiste, a livello femminile. Perché non introdurre anche un parallelo per le gigantiste, come già fatto con i maschi e allargare il campo a più atlete?».