Cala il sipario sui Campionati del Mondo di Åre. Dopo la rassegna svedese adesso tocca all’Italia: infatti fra due anni tutti a Cortina. Dopo la premiazione dello slalom che ha visto in scena la tripletta austriaca, la consegna al comitato organizzatore cortinese e alla Fisi rappresentata dal ds Massimo Rinaldi la bandiera della federazione internazionale. E Rinaldi, nell’ultimo giorno, come da programma, traccia un bilancio generale della spedizione Italiana.
ORO PESANTE FRA GLI UOMINI – Eccolo il bormino: «Il bilancio nel complesso è positivo. Nel settore maschile è arrivata finalmente una medaglia dopo lo zero in casella di Vail 2015 e St.Moritz 2017. Peccato per Innerhofer che ha sfiorato il podio il giorno della vittoria di Paris in superG. E poi che Goggia…dopo un lungo infortunio ha sfiorato la vittoria nel superG. Per quanto riguarda la discesa le condizioni, sia per i maschi che per le femmine, sono state davvero al limite. Non mi è piaciuta l’organizzazione in pista, ma questo non solo per la velocità, ma proprio per tutto il Mondiale. Mancava personale in pista e c’è stata approssimazione nel prepararle. Sempre per quanto riguarda la velocità si sono distinti anche Casse, Delago, Fanchini, davvero vicini ai migliori. In velocità bene insomma, anche se potevano arrivare altre medaglie. Nel team event una medaglia cercata, dal momento che da qualche anno ci stiamo lavorando. Il gigante femminile? Peccato per Brignone, ma comunque ha dato l’idea di essere sempre competitiva».
LA DIFFICOLTA’ DELLE DISCIPLINE TECNICHE – Continua Rinaldi: «In slalom abbiamo fatto davvero fatica in entrambe le competizioni, mai in gara, non abbiamo dato l’impressione di lasciare il segno. Tuttavia ci sono delle note liete, come Della Mea e Vinatzer, quest’ultimo miglior tempo nella seconda manche, ragazzi che vanno forte e cresceranno. Mi preoccupa il gigante maschile, anche se questa volta Moelgg e De Aliprandini non erano in grado di far bene a causa dell’influenza. Quali sono le soluzioni per il gigante uomini? Non è il momento di parlare di tecnici e atleti, di promozione o bocciature, dico solo che bisogna correre ai ripari a fine stagione. Anzi, in settimana inizierò a pensarci…l’importante, se ci saranno cambi, sarà dare continuità al lavoro dei ragazzi».