Un villaggio di 1000 abitanti. Un lago ghiacciato. Senza grandi montagne. Un ultimo Mondiale, nel 2019, funestato dal mal tempo. Ma anche una tradizione gloriosa e momenti mitici, pure per l’Italia. Åre, Svezia Nord occidentale, villaggio nella Contea di Jämtland, ha tenuto a battesimo, per esempio, il primo trionfo in Coppa del Mondo sia di Mikaela Shiffrin, 2012, sia di Petra Vlhova, 2015, sempre in slalom. In questa stagione di Coppa femminile 2024-2025 ospiterà le ultime gare tecniche prima delle Finali, gigante sabato e slalom domenica.
Per l’Italia i ricordi sono dolcissimi, come quella prima sfera di cristallo generale alzata proprio in Svezia da Gustav Thöni al termine della stagione 1970-1971, mettendo in fila tre francesi, ovvero i dominatori assoluti degli anni ’60, nel caso specifico Duvillard, Russel, Augert. Sempre ad Åre hanno festeggiato la loro prima Coppa di specialità, in discesa, sia Isolde Kostner (2000-2001), sia Sofia Goggia (2017-2018), quest’ultima vinta di tre punti (509 a 506) su una certa Lindsey Vonn.
Come dimenticare poi l’ottava vittoria stagionale (su nove) di Alberto Tomba nella magica stagione 1987-1988: si impose in slalom il 19 marzo 1988 davanti all’americano Felix McGrath, ovvero il papà di Atle Lie, oggi grande protagonista nella Coppa maschile. Dulcis in fundo ecco il trionfo di Federica Brignone, il primo da quelle parti, in gigante, il 9 marzo 2024, praticamente un anno fa, davanti a Sara Hector, campionessa olimpica in carica, e a Lara Gut-Behrami, che avrebbe poi vinto la Coppa generale 2023-2024.