Splende la luce di Giovanni Franzoni. Vittoria di valore per il ventenne bresciano nel superG di Coppa Europa a Zinal. E la luce del gruppo azzurri è sempre più accecante: dopo Matteo Franzoso vincitore ieri, oggi in Svizzera si è materializzata una splendida doppietta. Franzoni ha vissuto una preparazione un po’ tribolata. Un infortunio alla clavicola a luglio ha alterato i suoi programmi. Si è presentato nell’opening di Soelden con appena otto giorni di gigante, il suo motore non era ancora effettivamente rodato, oliato, messo a punto per aprire il gas come si deve. E come lui soprattutto sa fare. Un tipo tranquillo, pacato Gio, ma dentro una determinazione da vendere. Sicuro, deciso, con personalità, anche se di primo acchito non lo da a vedere. Franzoni si sta trovando sempre al posto giusto nel momento giusto. La sua scalata verso il vertice continua, lui che fa la spola fra Coppa del Mondo (dove gareggia praticamente sempre fra le porte larghe) e la Coppa Europa dove cerca quella maturità per fare il grande salto. Avanza con regolarità, ma cresce sempre. Da junior ossia nel sci che conta per davvero, prima ha preso le misure nel mondo Fis e poi è andato all’attacco del Gran Premio Italia che lo ha promosso in azzurro. Quindi l’ingresso nella superC, ora punto di forza della giovane Italia del Gruppo Coppa Europa. Tanto talento chiaro, ma mattone dopo mattone miglioramenti costanti frutti di un preciso lavoro. Una fiducia cieca in Max Carca, e adesso anche in quel leggendario campione che si chiama Peter Fill che è maestro come nessuno in velocità.
ECCO GIO – Dopo la vittoria Giovanni fa sapere: «E’ la mia prima vittoria in Coppa Europa, sono davvero soddisfatto. In superG negli ultimi mesi non ero riuscito a sciare tanto, ma . fortunatamente la trasferta in Colorado mi ha aiutato a recuperare tempo perso e condizione. Sto tornando in forma e questa è la notizia più importante. Gli allenamenti negli Stati Uniti sono serviti molto a ritrovare il ritmo gara, fare discesa e superG della lunghezza di 1’30” anziche 30″ come sui ghiacciai alpini è tutta un’altra storia. Con lo staff coordinato da Max Carca lavoriamo bene, c’è per la velocità un aiuto fondamentale da parte di Peter Fill che fino a poco fa gareggiava e in questo modo riesce a trasmettermi davvero ogni cosa alla perfezione. Adesso mi aspettano i giganti di Zinal, poi Coppa del Mondo in Val d’Isere sempre fra le porte larghe. E quindi Santa Caterina Valfurva con la Coppa Europa di superG».