Aksel Lund Svindal 'nobilita' la supercombinata

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Il norvegese vince davanti a Julien Lizeroux e Natko Zrncic-Dim

La disciplina più inutile della storia dello sci per una volta ha premiato l’atleta più meritevole. Probabilmente non avrebbe vinto se Jean-Baptiste Grange e Bode Miller non avessero deciso di ‘farsi fuori’ inforcando nella stessa porta sul muro quando stavano filando come missili. Però questo è successo e Aksel, quando si è affacciato al cancelletto con quasi tre secondi di vantaggio su Julien Lizeroux (rimonta dal ventiduesimo al secondo posto, facendo segnare nettamente il miglior tempo nella frazione di slalom), sapeva che se avesse attaccato come un leone, pur non essendo un fenomeno in slalom, avrebbe potuto portare a casa la medaglia d’oro. E c’è stato anche un passaggio da ‘cardiopalma’, quando a poche porte dall’arrivo è arretrato, perdendo il controllo degli sci, ma si è salvato con un’autentica magia. Insomma, Aksel Lund Svindal ha nobilitato con il suo talento una gara da escludere quanto prima dal programma, limitata a quattro cinque pretendenti. Medaglia di bronzo storica per la Croazia, con Natko Zrncic-Dim che ha confermato quanto di buono fatto vedere in questa stagione. Quarto Silvan Zurbriggen, forse il più deluso, quinto Peter Fill. C’è un po’ di rammarico per la gara dell’azzurro, tanto positivo in slalom, quanto prudente in discesa libera. Con i se e i ma si ottiene poco, ma bastava una manche ai suoi livelli abituali in discesa e oggi sarebbe partito per Castelrotto con un’altra medaglia al collo. Sedicesimo Innerhofer, diciottesimo Staudacher e ventitreesimo Thanei, ma loro sono davvero partiti senza troppe ambizioni. Nota finale per la pista: ha ‘spaccato’ e si è segnata tantissimo, dopo pochi passaggi. I gigantisti e gli slalomisti stanno già rimpiangendo il ghiaccio visto in tv nelle giornate del superG.

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